DELLAMORTE DELLAMORE – Michele Soavi
Nella tranquilla e beata cittadina di Buffalora puoi ammirare la piazzetta, il grazioso bar, la chiesetta in cui poter trovare la pace e … il cimitero. Un luogo abitato da inquilini particolari. Diversi dagli altri dato che in questo paesino di provincia si è diffusa un’epidemia dai bizzarri effetti collaterali: dopo sette giorni dalla morte, i cadaveri risorgono.
E chi è Francesco Dellamorte? Il becchino di questo affascinante cimitero. A dir la verità svolge un vero e proprio ruolo di guardiano, assieme al suo grasso assistente scemo Gnaghi, e uno dei suoi compiti è (diventato) sparare nella testa dei ritornanti. Dellamorte vive la sua monotona vita senza porsi domande e continua a costruire il modellino di un teschio, cancellare i nomi dei morti dagli elenchi telefonici e collezionare tombe e necrologi … fino al giorno in cui incontra una bellissima vedova venuta a trovare il defunto marito.
In un continuo crescendo Francesco si innamora per ben tre volte, ma l’amore si trasforma sempre in infinita delusione e lo porta a domandarsi qual è il confine tra vita e morte, fino al momento in cui tutto, incluso uccidere, diventa insignificante. Non gli importa più sapere se esiste l’amore o l’odio, nemmeno perseguire nel suo dovere di guardiano, non vuole più stare tra i “morti viventi” o i “vivi morenti” ma solo scappare dall’indifferenza. Scoprirà che al varco lo attende un’amara sorpresa … inutile scappare!
Dellamorte Dellamore rappresenta una sorta di versione cinematografica di Dylan Dog, il famoso fumetto ideato da Tiziano Sclavi. Rupert Everett rispecchia perfettamente le caratteristiche dell’indagatore dell’incubo: un uomo affascinante con hobby particolari che si innamora delle donne più strampalate e si pone domande sull’esistenza mentre affronta strane creature. Un po’ meno bene si può parlare della prosperosa Anna Falchi, anche quando diventa uno zombie. L’atmosfera tetra e cupa rispecchia il mondo dei comics ma, nonostante tutto, lo stravagante comportamento (e la bizzarra fisionomia) degli zombie sembra far perdere la bussola, rendendo il contesto eccessivamente grottesco … di sicura curiosità per gli appassionati ma privo della scintilla necessaria per innalzarlo oltre.