D.E.A.D. (Dangerous Experiment And Detonation) – Kempes Astolfi e Stefano Donato
Montaggio frenetico. Un uomo corre e urla “Scappa!”. Una donna lo vede ed urla mentre inizia a correre. L’uomo la raggiunge e ripete “Scappa!”. Inizia così una fuga disperata.
Questo è lo pseudo zombie-movie dei registi Kempes Astolfi e Stefano Donato riassunto in poche parole. Il film inizia proprio così, con un titolo ben realizzato in primo piano, montaggio frenetico e persone che corrono. Nei primissimi secondi viene quasi il dubbio che sia un buon cortometraggio, il montaggio è così veloce che pare ben costruito, la fotografia non è fastidiosa, gli attori sembrano cavarsela, la regia sembra reggere. Perché ci si accorge solo dopo che stiamo assistendo ad un cortometraggio poco riuscito? Perchè il buon Kempes ed il buon Stefano sono furbi.
Quella che segue quest’opera è un po’ la logica del mercato odierno: si crea un prodotto totalmente vuoto, privo di carisma e significato, pescando tra prodotti simili che van per la maggiore (in questo caso il Dawn of the dead di Zack Snyder), si impacchetta il tutto bene con un veste grafica accattivante (fotografia digitale) e un montaggio frenetico ed ecco che lo spettatore poco informato urla al “wow, buon prodotto indipendente”. Invece no, D.E.A.D. non è un buon prodotto indipendente.
Partiamo da ciò che dovrebbe essere il punto forte del film, l’aspetto tecnico. Come già detto il cortometraggio si apre con un ottimo titolo, realizzato così bene che sembra preannunciare un qualcosa di più del solito horror amatoriale. I titoli, infatti, sono ben scritti e organizzati, ma sono forse l’unico aspetto totalmente positivo dell’opera. La fotografia, ovviamente digitale, può nell’immediato lasciare un impronta positiva, ma se si analizzano le singole scene si scopre l’inadeguatezza che si cela sotto ogni scelta. La regia segue la stessa strada, risultando troppo amatoriale nella sua continua ricerca di punti di vista diversi che riescono raramente a sposarsi bene tra di loro.
La colonna sonora funziona discretamente nella sua mediocrità: se riesce a dare ritmo nella prima parte, diventa ridicola nella seconda quando cerca inutilmente di dare un tocco drammatico. Restando in tema sonoro Astolfi e Donato sbagliano soprattutto nella registrazione sonora, chiaramente lasciata al microfono interno della videocamera, rendendo i dialoghi inintellegibili se non fosse per i sottotitoli inglesi.
Che dire della sceneggiatura? Povera, davvero povera. Se non altro la struttura narrativa tenta la via dell’originalità, cercando di riunire molte scene organizzate come flashback in tre minuti di cortometraggio, facendo del film una lunga sequenza. Peccato che i registi confezionano il tutto malamente. Il film vorrebbe essere uno zombie movie, ma del genere ha solo due cose: una piccola scena gore (innegabilmente ben fatta negli effetti speciali) e la recitazione da film di serie B, esilarante nella scena dello sbudellamento (“No Gabriel!” “Non ti fermare!”). Se inizialmente gli attori sembrano ben calati nella parte, poco dopo dimostrano la loro incapacità nel trasmettere una qualsivoglia emozione, scadendo presto nel ridicolo involontario.
In definitiva, quindi, di D.E.A.D si salva ben poco. In fondo, però, l’originalità con la quale si è tentata la strada di raccontare molto in molto poco tempo lascia ben sperare per le prossime produzioni di questi due registi che, sicuramente, dopo aver studiato le tecniche di regia e dopo aver preparato una buona sceneggiatura, sapranno sfruttare bene ciò che hanno imparato grazie a questo piccolo cortometraggio.
VOTO: 3.5/10
Regia: Kempes Astolfi, Stefano Donato
Writer: Kempes Astolfi, Stefano Donato, Linda Politi
Starring: Nicola Primero, Marina Paterna, Stefan Bendula
ITALIA, 2010