CROWS ZERO 2 – Takashi Miike
L’istituto superiore Suzuran non è definibile come scuola quanto come “fortezza” da espugnare, un luogo dove gli studenti non hanno altro obiettivo se non quello di raccogliere una squadra con i più forti e raggiungere la vetta, sconfiggendo lotta dopo lotta i propri avversari.
Genji Takaya è l’attuale leader, fresco di vittoria ai danni di Tamao Serizawa, e deve affrontare i risvolti della rottura della tregua “siglata” con la scuola Hosen, dimostrando non solo di essere il più forte, ma anche di essere in grado di catalizzare le forze dell’istituto Suzuran contro un obiettivo comune.
Che piacere godersi questi exploit assolutamente coinvolgenti e divertenti, siglati da una mente genialmente folle come quella di Takashi Miike, qui in estrema sintesi tra commercialità e desiderio di palesare i propri canoni visivi. Crows zero 2, come il precedente episodio, è puro divertissement, azione allo stato puro con poca caratterizzazione dei personaggi (bastano pochi accenni per delineare i caratteri e via) e tanta musica. Non aspettatevi approfondimenti antropologici o risvolti drammatici possenti, qui si tratta di presentare caratteri a cui sentirsi più o meno affini, ridacchiare con l’ironia demenziale tipica giapponese e, specialmente, godersi una gragnuola di colpi in scontri interminabili ma mai noiosi.
Rispetto a Crows Zero non vi sono differenze di struttura, se non che al posto di vedere la crescita di un singolo per la conquista del potere di una scuola, assistiamo alla crescita e aggregazione di un gruppo alla conquista di un’altra scuola. I protagonisti sono i medesimi, gli antagonisti cambiano ma la sostanza è assolutamente omologa: tanto action, volti tumefatti, musica ruspante e una combinazione di regia e montaggio estremamente professionali. Uno dei migliori lavori (quasi del tutto) commerciali di Miike.