COBAIN: MONTAGE OF HECK – Brett Morgen
“La Generazione-X” è il modo in cui venivano chiamati i ragazzi figli del benessere e del progresso degli anni ’80. La frustrazione, la noia, un senso di apatia e una voglia di andare contro il sistema che li aveva partoriti, erano il filo conduttore che animava le loro proteste. Ci fu un’artista che, come loro, covava disagio e voglia di riscatto. Stiamo parlando di Kurt Cobain.
Il 28 e 29 aprile 2015 è uscito in Italia Cobain: Montage of heck il documentario definitivo sulla vita di Kurt Cobain artista che, in qualche modo, è stato elemento rappresentativo del genere Grunge, fonte d’ispirazione per le band del tempo e non solo e, soprattutto, per il batterista Dave Grohl che ne ha trasferito l’energia dirompente all’interno dei Foo Fighters. Il Grunge, genere che ha dominato le scene di mezzo mondo, ha preso fuoco rapidamente e, altrettanto celermente, si è spento; tale genere ha catalizzato una grandissima energia dalla scena punk, includendone il carico di anti-socialità e una componente nichilistica che, in qualche modo, ne ha preannunciato la fine.
Il regista Brett Morgen ha radunato tutta una serie di foto, disegni, poesie, nastri audio e documenti video (8mm) privati che ritraggono Kurt sia da fanciullo, sia al compimento dei primi passi nel panorama underground della sua città, fino ad arrivare ad una seconda parte che vuole essere una sorta di riscatto della moglie Courtney Love, personaggio decisamente controverso. Kurt e Courtney, nel pieno del loro successo, erano dipendenti dall’eroina, elemento maledetto che ne ha unito vita e amore malato, specialmente nel momento in cui hanno messo al mondo una bambina.
L’uso di eroina da parte di Courtney, proprio quando stava per completare la gravidanza, fu una notizia che sfuggì dalla sfera privata dei coniugi Cobain; ovviamente i tabloid sempre golosi di notizie morbose non aspettarono altro per montare lo scandalo e influenzare l’opinione pubblica facendo in modo che la bimba non fosse affidata ai genitori, ritenuti incapaci di educarla. Dopo una lunga battaglia legale, che ha poco a vedere con la musica e con quella che è la vera essenza di un genio malato, la bimba ritornò finalmente alle cure dei genitori, senza mostrare alcun problema comportamentale o disfunzione fisica.
Se la prima parte di Cobain: Montage of heck può essere molto interessante, grazie ai documenti inediti circa la musica dei Nirvana ed alla loro genesi, la seconda parte sembra più uno stucchevole tentativo della moglie di recuperare credibilità agli occhi dell’opinione pubblica, ignorando che quello che contraddistingue la vita di un’artista rispetto alla vita di una persona normale è l’arte stessa, non gli scandali, i vizi e le virtù che ne hanno caratterizzato la vita.
Siamo tutti quanti esseri umani, ognuno con le proprie debolezze, e Kurt sicuramente aveva le sue.