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CELL – Stephen King

Written by Giulio De Gaetano
RANK: 6/10

Clayton Riddell è appena riuscito a dare una drastica sferzata alla sua vita, piazzando una sua opera a fumetti in modo da risalire la china dopo aver arrancato per lungo tempo. Finalmente può rialzare la testa di fronte alla moglie (che lo ha lasciato) e riaffrontare il tanto amato figlio. Qualcosa, però, sconvolge l’apparente armonia del disegnatore: improvvisamente le persone intorno a lui iniziano a mutare l’espressione del volto e annullano tutto ciò che secoli di etica aveva costruito.

A causa di un impulso trasmesso attraverso il telefono cellulare milioni di persone nel mondo regrediscono allo stato animale, attaccando ferocemente chiunque si immetta sulla loro scia.

Clayton, accompagnato dalla giovane Alice Maxwell e dal solitario Tom McCourt, inizia la sua corsa per tornare nel Maine da Boston, nella speranza di trovare i propri cari ancora vivi e non trasformati. Il loro cammino però sarà sempre più irto di pericoli a causa dell’ evoluzione dei “telepazzi” che prima inizieranno a sviluppare nuovamente barlumi di intelligenza, poi ad organizzarsi sotto l’egida di un fantomatico “Frastagliato”. Saranno i sopravvissuti a concentrare i loro sforzi per raggiungere Kashwak, località del Maine dove vi è assenza di campo, seguendo delle indicazioni tracciate da ignoti alla ricerca di un posto dove poter finalmente placare i battiti cardiaci.

Libro di svolta quest’ultimo del re, in modo bizzarro ascrivibile come uno tra i più canonici da lui ideati finora. Sembra ironico pronunciarlo, ma stavolta il disegno della trama è maggiormente accostabile ai classici horror books che non ai più complessi blocchi narrativi intessuti in precedenza. Se lo scenario e la situazione sono molto vicini a L’ombra dello scorpione, dove il virus Captain Trips è sostituito da The Pulse, manca totalmente l’approfondimento psicologico a cui King ci ha abituato, a favore di un maggior numero di situazioni orrorifiche. I “telepazzi” sono vittime di un segnale che formatta le loro menti, prostrandoli ai piedi di un solo imperativo: sopravvivere. Per far questo devono eliminare i loro dissimili, oltre che ricaricarsi collettivamente come se funzionassero a pila. Nell’altro schieramento figurano piccoli gruppetti separati, ognuno sospettoso dell’altro: così se le persone colpite dall’impulso, che retrocedono fino ad uno stato primitivo, si avvicinano in grosse compagini lottando uniti, i sapiens, che dovrebbero poter contare sulle sviluppate facoltà intellettive, si separano e si evitano.

Ciò che viene maggiormente approfondito è il cardine filosofico insito alla base del romanzo; lo scoramento dell’uomo nei confronti del suo simile, il delicato equilibrio che puntella la sorte del mondo. E’ da marchiare a fuoco l’idea che l’impulso è generato da una ignota sorgente. Questo è un concetto che non si dimentica alla fine del romanzo. Che sia stato un governo, un hacker, o semplicemente un errore commesso da qualsiasi creatura, ciò che conta è che l’impulso è in grado di bloccare milioni di anni di evoluzione in un solo istante. Tanta è la precarietà su cui poggiamo le nostre (all’apparenza) solide basi. Peccato che a tale livello di denuncia sociale non corrisponda un’adeguata caratterizzazione del cast messo in scena da Stephen King; scevri degli accurati e complessi caratteri psicologici normalmente ritratti, i personaggi non riescono a dar vita ad indimenticabili figure palpabili per la loro umanità.

Sicuramente l’autore è tornato in forma dopo i tonfi de L’acchiappasogni o Buick 8 oltre alla parentesi noir di Colorado Kid; resta da vedere se anche lui riuscirà a formattarsi e ricominciare ad illustrare storie degne del suo nome. Cell è un buon inizio, che chiude qualche finestra col passato ma che, specialmente, ne spalanca molte altre verso il futuro.

RANK: 6/10

Posted in Horror by Giulio De Gaetano on marzo 13th, 2014 at %H:%M.

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