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WUTHERING HEIGHTS – “The shadow cabinet”

WUTHERING HEIGHTS - The shadow cabinet

Raggiunto anche il traguardo del quarto album, i danesi Wuthering Heights tentano di tirar fuori la testa dalla polveriera di gruppi europei che affollano il mercato grazie ad una commistione di generi che principalmente struttura una base power/speed con svariati cambi progressive, il tutto pervaso da atmosfere folk, a tratti epiche. Immaginate di porre in prima linea i Dragonforce seguiti a ruota dagli Skyclad, aggiungete un pizzico di prog e di Agent Steel e potete, alla lontana, plasmare un’idea del calderone proposto. Tenete, inoltre, in conto che il cantante è Nils Johansson, singer degli ottimi Astral Doors.

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Posted giugno 2nd, 2016.

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HAKEN – “Affinity”

HAKEN Affinity

Passati 3 anni dal disco (The mountain) che li ha consacrati nell’olimpo dell’heavy metal, in tutte le sue declinazioni, tornano gli Haken con un disco ancora una volta unico, da ascoltare per intero senza alcun pregiudizio, sterzando nuovamente verso una form(ul)a musicale diversa ma coerente con il passato … ed è nuovamente un capolavoro.

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Posted maggio 4th, 2016.

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THE ARCANE ORDER – “In the wake of collisions”

THE ARCANE ORDER -

Grandiosa evoluzione di una band che ha avuto il coraggio di togliersi di dosso scomodi paragoni con gli Hatesphere oppure i Dismember (cosa che era successa col precedente The Machinery of Oblivion) attraverso una variazione di rotta che ha visto i danesi abbandonare la matrice thrash in favore di un cupo black sempre accostato al principale traino death.

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Posted maggio 2nd, 2016.

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KOLDBORN – “The uncanney valley”

The uncanney valley

Secondo full-length per i danesi Koldborn (ex Icon of Sin) che si lanciano sulla scena senza cedere a nessun compromesso: death-metal feroce e devastante condito da qualche riff thrash. Le influenze provengono da gruppi quali Hate Eternal o Suffocation per cui l’assalto sonoro è facilmente intuibile, anche se in questo senso i Koldborn avrebbero dovuto giocare su una migliore stesura dei brani proprio per evitare gli immancabili stop and go, accelerazioni o rallentamenti vari che tendono a ripetersi pedissequamente da canzone a canzone.

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Posted aprile 11th, 2016.

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DREAM THEATER – “The astonishing”

DREAM THEATER  The astonishing

Trentaquattro canzoni, oltre due ore di musica, un disco insolito nella discografia dei Dream Theater, The astonishing è un’opera rock basata su un concept fantasy che si colloca in un futuro medievale, dove la musica è riprodotta artificialmente da automi per volere di una sorta di despota, almeno fino alla comparsa di un giovane che sembra avere dentro di sé il “dono della musica”.

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Posted febbraio 8th, 2016.

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FIGHTSTAR – “Behind the Devil’s Back”

Fightstar Behind The Devils Back

Chitarre elettriche che si innalzano come mura di cemento, urla lancinanti scagliate nel silenzio di una città erosa da un drumming preciso e martellante, avvitamenti vocali armoniosi e melodici che ricordano che in cielo vi sono ancora striature di azzurro: questo è il post hardcore degli inglesi Fightstar.

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Posted novembre 19th, 2015.

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CRADLE OF FILTH – “Hammer of the witches”

Cradle Of Filth Hammer Of The Witches

Fautori di capolavori come Dusk And Her EmbraceCruely And The Beast, i Cradle of filth hanno attraversato un periodo buio, nel senso negativo del termine, con NymphetamineGodspeed on the Devil’s Thunder, in cui il songwritting sembrava dover restare monco, inconcludente. Lontani spiragli di luce si intravedevano con Darkly, Darkly, Venus Aversa e solo con quest’ultimo lavoro i succhiasangue inglesi riescono a far sorridere i sostenitori.

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Posted novembre 9th, 2015.

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AMORPHIS – “Under the red cloud”

AMORPHIS - Under the red cloud

Gli Amorphis raggiungono quota dodici dischi, dodici passi che da una sorta di death impuro degli esordi li ha portati verso un heavy ricco di influenze folk e prog, senza mai dimenticare una base monolitica data da riff portanti massicci e mai anonimi. Under the red cloud sembra dare maggiore importanza al passato rispetto al precedente Circe, realizzato appena due anni prima (2013).

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Posted novembre 3rd, 2015.

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VINTERSORG – “Solens rotter”

Vintersorg Solens rotter

Nuovo disco per l’artista svedese Andreas Hedlund, meglio conosciuto come Vintersorg (anche nei Borknagar e Otyg), dal titolo Solens Rötter sempre per Napalm Records. Innanzitutto è bene precisare che per tutti coloro che già conoscono le sue opere, questo album non fa altro che aggiungere un tassello al mosaico sonoro e tematico iniziato quasi 10 anni fa con l’EP Hedniskhjartad e del quale l’ultima mossa era stata il buono The Focusing Blur di tre anni fa. Naturalmente con tutta la genialità che sono propri di un certo modo di sentire la musica che predilige uscite non chiassose e più intimiste, ma che sprizzano qualità da ogni traccia.

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Posted ottobre 6th, 2015.

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CIRCE – “Circe”

Circe

Circe è un side-project degli islandesi Sigur Ros, una costola momentaneamente separatasi per comporre la colonna sonora di un documentario della BBC sulla storia del circo, da cui il titolo della band e del disco.

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Posted settembre 9th, 2015.

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