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HORTUS ANIMAE – “The blow of furious winds”

“Furious Winds / Locusts” getta immediatamente le basi che saranno rispettate e seguite nelle successive songs: melodia e cattiveria. Riff melodici, assoli ben eseguiti, ritmiche serrate e specialmente tastiere che si pongono come manto a tanta potenza. “The Mud And The Blood” rispetta le regole dettate con riff stavolta più melodici e aperti, qui è la voce a farla da padrone in quanto a carica nefasta.

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Posted aprile 24th, 2012.

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DAWN OF SOLACE – “The Darkness”

Band finlandese nata da una costola dei Before The Dawn per volere di Tuomas Saukkonen che durante la stesura delle songs che avrebbero cesellato “The ghost” si rese conto di aver composto troppo materiale, riversato dopo in questo nuovo contenitore. Il sound dei Dawn Of Solace non si discosta molto da quello proposto dal gruppo madre, diversificandosi nel leggero calo delle velocità, nella maggiore cura e presenza delle melodie ed in una marcata cupezza sia nelle atmosfere che nelle liriche.

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Posted marzo 16th, 2012.

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BISHOP OF HEXEN – “The nightmarish compositions”

Attivi sin dal 1994, natii israeliani, i Bishop of Hexen riescono a sfornare il secondo full length, grazie al promo “Unveil the Curtain of Sanity” che ha permesso loro di accasarsi presso la CCP records per ben tre album. L’intro “Unveil the curtain of sanity”, nenia emblematicamente oscura, apre le danze al black sinfonico di “Eyes Gaze to a Future Foreseen” che subito mostra un uso intelligente della batteria, mai troppo scontata o ripetitiva, che ben si amalgama ai continui cambi di atmosfera.

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Posted febbraio 16th, 2012.

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SAMMATH NAUR – “Self proclaimed existence”

Subito del gruppo polacco mi ha incuriosito il monicker traducibile in inglese come “Chambers of fire”, cioè l’unico luogo nell’immaginario di Tolkien dove era possibile distruggere l’anello del potere. Tuttavia i testi non hanno attinenza con tematiche fantasy né, tantomeno, la musica che pone in primo piano un assalto black con moltissimi inserti death metal, ma condendo il tutto con innumerevoli influenze orchestrali non stile Cradle of Filth (cioè votate a creare atmosfere gotico-vampiresche) bensì spaziali-astrali ricordando i grandiosi Limbonic Art.

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Posted febbraio 8th, 2012.

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WINTER OF SIN – “Woest”

Band formata da diversi componenti provenienti dall’underground tedesco, ma anche internazionale (come recita la biografia presente nel sito), come Immortalized, Cantara, Katafalk, Obtuse, Pooier666 e As It Burns, questi Winter of Sin raggiungono il debut album dopo due demo (“Hailstorm” del 1999 e “Obscura” del 2001) degnamente recensiti nelle riviste specializzate.

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Posted gennaio 2nd, 2012.

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ANCIENT LIGHT – “Until the end”

Attivi da meno di due anni, i Lombardi Ancient Light riescono sin dal primo lavoro ad ergersi come ottimo duo black metal dai connotati sia old-school che melodici. Sebbene l’impronta base rimandi a lavori come “Dark Medieval Times” dei Satyricon o ai primi lavori dei Mayhem, la patina di note cesellate sopra lo stile primigenio del black verte su riff di chitarra dal chiaro appeal melodico (Cradle of Filth ma anche Behemoth).

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Posted dicembre 10th, 2011.

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MIRZADEH – “The creatures of Loviatar”

Attiva dal 2000 con diversi demo e un primo disco autoprodotto ‘Ancient Rites’, la band finlandese riesce finalmente ad approdare al tanto agognato debut album e lo fa nel migliore dei modi. Il punto cardine su cui ruota il disco è l’atmosfera creata grazie ad un sapiente uso di tastiere e synth e suggellata da buoni riff di chitarra che induriscono efficacemente il sound.

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Posted dicembre 7th, 2011.

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