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Quando le sonorità acustiche si sposano con il buio della notte, in echi elettronici plasmati da un feeling dark di fondo, nasce un sound unico, etereo ed avvolgente. Nascono le sonorità di The Optimist. In un insieme di influenze che derivano dal lontano A fine day to exit, così come da Distant Satellites, e che proseguono la storia innescata nel primo disco citato, datato 2001.
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Posted ottobre 23rd, 2017. Add a comment
Parafrasando il titolo dell’album, il black metal è di “casa” per i tedeschi Atrium Noctis, formatisi nel lontano 2002 ma con all’attivo solo tre dischi, distanziati parecchio nel corso degli anni. Tuttavia la loro non è una dedizione al genere né nella sua matrice più violenta e blasfema degli esordi, né nella sua derivazione melodica, bensì una summa di entrambe le componenti con un vizio di forma folk che ne rende di sicuro interesse l’ascolto.
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Posted febbraio 26th, 2017. Add a comment
Circe è un side-project degli islandesi Sigur Ros, una costola momentaneamente separatasi per comporre la colonna sonora di un documentario della BBC sulla storia del circo, da cui il titolo della band e del disco.
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Posted settembre 9th, 2015. Add a comment
Sono francesi questi Blut Aus Nord, fautori di un black metal non primigenio, ma quasi, in quanto contaminato da derive esoteriche che ne influenzano alcune componenti musicali e le liriche. Saturnian Poetry è il terzo capitolo di un concept iniziato nel 1996 con Fathers of the icy age e continuato nel 2009 con Dialogue with the stars, titoli inseriti sotto la label “Memoria Vetusta”.
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“At The Edge Of An Empty Horizon” sin dal titolo e dalle prime note ci introduce perfettamente nel mondo autunnale degli October falls, trio finlandese (una volta one man band) dedito ad un doom metal che alle volte si lancia in sfuriate black metal ma che preferisce mantenere un’atmosfera cupa ed eterea di fondo.
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Posted febbraio 19th, 2015. Add a comment
Atmosfere eteree e slanci black metal, chitarre acustiche e tempi dilatati, riff malinconici e urla lancinanti: sono tornati gli Agalloch. Assorbendo l’eredità di Pale folklore, sfiorando le atmosfere di The mantle e inglobando echi da Marrow of the spirit, ecco sopraggiungere The serpent and the sphere.
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Posted gennaio 13th, 2015. Add a comment
E’ sempre emozionante tenere in mano un parto di Marilyn Manson, non per chissà quale spasmodica attesa da fan ma semplicemente per la consapevolezza che si verrà criticati comunque per le parole scritte dato lo spartiacque che (quasi) ogni disco dell’icona americana è capace di creare tra detrattori accaniti e supporter sfegatati.
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Posted settembre 14th, 2014. Add a comment
La finlandia diviene ancora una volta portavoce di un pattern talmente potente da risuonare in tutta l’Europa, così atmosferico da adagiarci in un velo di calma; sono gli Shade Empire, al loro quarto album. Omega Arcane è distante dal precedente Zero Nexus, si spoglia delle influenze industrial e della sfrenata mattanza black metal orchestrale per abbracciare un sound più caldo e, al contempo, complesso.
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A 10 anni dall’album di debutto In the flames of black art, che mi procurai attratto dalla splendida copertina, i Darzamat proprio con Transkarpatia evadono definitivamente dall’underground grazie anche ad una serie di concerti europei che li hanno affiancati a band storiche e di rilievo.
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La sintesi dark-rock dalle sfumature pop, spezzata da (lontani) echi doom è quanto ascoltabile nei Katatonia del 2012 (e degli anni subito precedenti), arrivati nuovamente tra di noi con la bizzarra ed evocativa cover di questo Dead end kings.
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Posted settembre 20th, 2012. Add a comment