LA BUGIA – Valerio Matteu e Giuseppe Valentino
Un volto fermato nel tempo su una tela di un pittore famoso (Guido Reni) diventa una rampa di lancio verso un abisso, in un accavallarsi di eventi che non accadono necessariamente per caso.
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Un volto fermato nel tempo su una tela di un pittore famoso (Guido Reni) diventa una rampa di lancio verso un abisso, in un accavallarsi di eventi che non accadono necessariamente per caso.
“La vita è solo un sogno nella strada della morte”. Un uomo distrutto sia nel fisico che nella mente abita solo in un appartamento, le sue giornate sono un ciondolare continuo dal letto a un tavolo dove è sempre alle prese con conti da fare e scartoffie da compilare. Intanto le sue occhiaie aumentano e tendono al nero ogni giorno di più.
Girato dalla scuola d’arte cinematografica di Genova nel 2006 con regista Angelo Stramaglia, il corto ci mostra come non sempre l’orrore è negli splatter, nei paletti infilati nel cuore o negli schizzi di sangue, spesso è facile trovarlo nella mente e nel cuore della gente che ci circonda, nelle persone a noi vicine, che ci dovrebbero voler bene. Ed ecco che ci troviamo testimoni di un’esecuzione in piena regola. I protagonisti di questo corto sono un boss ed un affiliato giovane inesperto.
Tre ragazze, una nuova location per il loro nuovo corto, un custode alla vigilia della pensione che fa il suo ultimo giro di ispezioni, un luogo angosciante e oscuro. Questi i componenti del nuovo corto di Vincenzo Bellini. Continue Reading…
Un ragazzo è sconvolto dai rapporti tutt’altro che sereni con la sua famiglia. Si trova preda dei sensi di colpa e, nella solitudine di una casa vuota e buia, confonde realtà e sogno, vittima di allucinazioni violente che lo straziano fisicamente e psicologicamente. Spettatrice del delirio è la luna, unica compagna disposta ad ascoltarlo e a comprenderlo. La luna, di cui qualcuno ne sottolineava l’indifferenza e la freddezza di fronte ai mali dell’uomo, qui diventa un raggio di luce a cui aggrapparsi, grazie al quale sfuggire alla pazzia.
Anni ’20. Uno studioso di occultismo e un suo giovane aiutante si recano in un vecchio cimitero abbandonato alla ricerca di un antico passaggio. Lo studioso sembra ormai vicino alla meta finale delle sue ricerche mentre il ragazzo, pur seguendo l’amico nella sua perlustrazione, non riesce a mascherare una certa apprensione nei confronti del luogo.
Joan è una “desperate housewife” formato 70′s: casalinga di mezza età frustrata e annoiata, con un marito assorbito dalla carriera che ormai la considera parte integrante del mobilio, una figlia nel pieno della strafottenza adolescenziale e una sé stessa che non riconosce più. Quest’insoddisfazione quotidiana viene a galla dal suo subconscio attraverso sogni angoscianti che non l’abbandonano nemmeno con l’aiuto dello psicoterapeuta.
Una telefonata annuncia a un uomo sdraiato sul letto che un assassino è scappato di galera e sta andando a stanarlo per vendicarsi. L’uomo, cercando la pistola per difendersi, si reca in soffitta … mentre una figura ansimante cammina sotto la pioggia battente. Strampalato cortometraggio caratterizzato dalla mimica facciale degli attori.
Un anziano, proprio dopo un litigio con la moglie, viene ucciso da uno sceriffo che lui conosce molto bene. Le tre nipoti dell’uomo ereditano un motel vicino ad un lago. Non ascoltando gli avvertimenti del padre, le sorelle decidono di regalarsi qualche giorno di tranquillità presso questo rifugio. La più ribelle delle tre anticipa tutte e vi si reca sola ma ben presto ha la sfortuna di imbattersi in due uomini che la catapultano nel lago, accuratamente zavorrata.
Tre ragazzi si trovano in visita nella città di Triora, nota come la città delle stregheper le donne accusate di stregonerianel XVI secolo. I protagonistisi inerpicano lungo la collina su cui si trova Triora,camminano per i bui e angoscianti caruggidel paese, apprendendo che nel luogovi sono state strane sparizioni.