
I film di Mainetti sono attesi sempre con grande entusiasmo sia dal pubblico che dalla critica perché, fino ad ora, è sempre stato in grado di stupire reinterpretando Roma e la romanità, mischiandola con i generi che tanto ama. Per La città proibita ha scelto il genere Kung fu movie, rigorosamente all’amatriciana!
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Ci sono alcuni film che provano a dare uno scossone allo stantio panorama cinematografico, sia del nostro paese che d’oltre oceano, ma se per i cugini americani il problema è che i postumi di una grossa ipertrofia creativa hanno portato al conseguente crollo per esaurimento (nervoso) di idee, nel nostro caso i muscoli della fantasia si sono andati lentamente atrofizzando dopo quell’età dell’oro, caratterizzata dal trentennio che va dagli anni ’60 agli anni ’80.
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Billy Hope (Jake Gyllenhaal) è un talento della boxe, una forza esplosiva senza controllo, pura dinamite che, se indirizzata addosso all’avversario giusto, può fruttare un mare di dollari. Lo sa bene il suo sporco manager, Jordan Mains (Curtis “50 cent” Jackson), che da anni ne cura gli affari personali, organizza gli incontri e lucra alle sue spalle.
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Posted settembre 30th, 2015. Add a comment