L’ULTIMO AIUTO – Roberto Varazzi
Un uomo scrive delle memorie, ultime righe lasciate come speranza ma anche come monito. Solo, di fronte ad una scrivania mentre il mondo fuori crolla distrutto da un male inarrestabile.
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Un uomo scrive delle memorie, ultime righe lasciate come speranza ma anche come monito. Solo, di fronte ad una scrivania mentre il mondo fuori crolla distrutto da un male inarrestabile.
Proprio quando pensavi di averle viste tutte, ecco che dagli anni ’70 ti spunta questo assurdo cult di William F. Claxton in cui una colonia di conigli mutanti frutto di esperimenti genetici, si ingigantisce a dismisura e comincia a divorare, prima il bestiame e poi le persone.
Non capita tutti i giorni di imbattersi in un cortometraggio nel quale sceneggiatura, regia, interpretazione, make-up, effetti speciali e post-produzione sono curati tutti dalla stessa persona. Si tratta di una ragazza camaleontica che ha scelto lo pseudonimo di Zombiekiara e ha un canale su Youtube dove pubblica video decisamente diversi da Lei ha la chiave, improntati sulla comicità e sul sarcasmo, nei quali la parola d’ordine è ridere.
Un college in mezzo a una foresta. Un rito di benvenuto per la nuova arrivata. Una ragazzina in una bara muore bimba e rinasce simbolicamente (è il caso di sottolinearlo?) donnina pronta ad affrontare le piccole difficoltà e le grandi sfide che la vita le impone. Ogni elemento infantile comincia a perdersi dietro regole, solitudini e tristezze.
Una donna sola in macchina, braccata da uno stupratore, Alex (David Hess), che la immobilizza e getta nella vergogna e nel dolore. Due ragazzi borghesi incontrano le persone sbagliate in un’officina, Alex e il suo amico un po’ tonto Ricky (Giovanni Lombardo Radice), e hanno la pessima idea di invitarli ad una festa.
Una ragazza vestita di bianco vaga tra le strade di una città che sembra abbandonata (a se stessa), appendendo foto di un personaggio senza volto (invisibile al mondo). Il candore del suo vestito viene oscurato da un’ombra, un maggiordomo dalle fattezze di Lerch che viene a prenderla per portarla a una cena … dove lei sarà il piatto forte.
Ci sono personaggi che per quanto si sforzino non possono fare a meno di essere dei miti. Queste persone vengono accostate alle semidivinità dell’antica grecia e, per il loro carisma o per la loro arte, hanno saputo unire i popoli nella loro adorazione.
Il regista de Il Lercio e The Bastard Contadine, Lucas Pavetto, torna con un nuovo lavoro che non fa altro che confermare il suo talento. La perdita di un bambino scardina le sicurezze e il quieto vivere di una coppia. Per ritrovarsi i due decidono di affrontare la quotidianità a poco a poco e decidono di trascorrere qualche giorno in tranquillità, presso un casolare di un vecchio zio.
Aristide Massaccesi, in arte Joe D’Amato, è stato per molti anni un nome imprescindibilmente legato al porno. Tuttavia il regista romano non ha mai abbandonato la passione per l’horror realizzando ottimi lavori (Buio Omega o La morte ha sorriso all’assassino) entrati di diritto nella categoria dei classici del genere. Antropophagus sicuramente è il suo film più famoso e ricercato all’estero, grazie anche alla nomea di snuff movie che gli aleggia intorno.
Sono ovunque. Un mondo invaso e devastato dagli zombie, una sacca di resistenza che ha imparato a disilludersi e perdere la fiducia anche nei propri (pochi) simili.