IL PROIEZIONISTA – Roberto Loiacono
Due amiche di vecchia data si incontrano per andare a vedere un film proiettato da un conoscente. La serata però prende una virata inaspettata, con le donne divenute preda di uno spietato assassino.
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Due amiche di vecchia data si incontrano per andare a vedere un film proiettato da un conoscente. La serata però prende una virata inaspettata, con le donne divenute preda di uno spietato assassino.
Un gruppo di alieni è in perlustrazione sulla terra e, nel bel mezzo di una ricognizione lungo un sentiero montuoso, una bizzarra creatura gli si scaglia contro, ferendo gravemente uno di loro. Riusciti a ripartire si rifugiano presso la base imperiale dove la strumentazione permetta un’analisi approfondita del ferito. La scoperta di una mutazione in corso destabilizza i visitatori spaziali.
Un gruppo di soldati è intento a far la guardia a quello che chiamano ‘il bambino’, qualcosa di cui sin dall’inizio si percepisce la spaventosa e animalesca entità. Mentre i soldati sono intenti a giocare a carte e a bere, un gruppo di soldati nemici fa irruzione nel campo compiendo una strage, ma proprio in quel momento ’il bambino’ riesce a rompere i catenacci che lo immobilizzano facendo la sua comparsa: si tratta di un orribile e assetato vampiro …
Il demone Nergal sfoga il suo desiderio di distruzione massacrando poveri malcapitati senza un piano preciso. Manipolatore di anime corrompe alcune figure all’interno di un gruppo di amici, non sapendo che due di loro possono sentire la sua presenza e comunicare mentalmente. La resa dei conti arriva grazie ad una leggenda tramandata di generazione in generazione.
Nel marasma incontrollabile di un mondo che, tra guerre, minacce ambientali, contrasti razziali e religiosi, sembra sempre sul punto di esplodere, Dan Sachar, ci propone un breve cortometraggio inscenando un mondo post-apocalittico e scegliendo di girarlo in una terra desolata al confine tra Israele e Giordania.
Pubblicizzato in maniera maniacale, attraverso ogni tipo di trovata, ha attirato l’attenzione dei critici americani che l’hanno descritto come un film sorprendente, terrorizzante, pauroso. Le cose sono due: o ‘sti americani sono facilmente impressionabili, o nella noia in cui la cinematografia Americana sta scivolando in questo periodo, hanno capito il trucco per far vendere un prodotto. Più probabile la seconda visto che al grosso del pubblico questo The Last Exorcism non è piaciuto.
Una donna riceve una telefonata da suo figlio e, alla richiesta di denaro di costui, risponde per le rime riattaccando il ricevitore bruscamente. Per rilassarsi, allora, comincia a fare un puzzle, ma delle inquietanti sensazioni sembrano affliggerla, fino a quando si materializza…
Un corto brevissimo dalla sinossi altrettanto breve: due uomini, una pistola, delle fiches. Parte la roulette russa, inevitabilmente uno dei due muore.
Non sempre “la notte porta consiglio”. Una volta varcata la soglia del proprio mondo onirico, come letteratura e cinema horror insegnano, è facile rimanere vittima di una trappola pericolosa piazzata fra lenzuola e cuscino dal nostro stesso subconscio.
Immergersi negli abissi inquieti della mente visionaria di Lynch è sempre opera complessa e delicata. Come delicato è il compito di valutare a ritroso nel tempo le primissime prove di quello che, nel corso degli anni, è stato declamato indiscutibilmente come il percorso artistico di un genio.