REDEMPTION – Daniele Misischia
Un uomo sta guidando verso una destinazione ignota alla ricerca di una misteriosa ragazza finché un improvviso incidente automobilistico cambia per sempre la sua sorte, catapultandolo in un violento vortice di orrore.
You are currently browsing the Indie category.
Un uomo sta guidando verso una destinazione ignota alla ricerca di una misteriosa ragazza finché un improvviso incidente automobilistico cambia per sempre la sua sorte, catapultandolo in un violento vortice di orrore.
Dalla Francia arriva un buon cortometraggio d’animazione che, eccellendo nella cura delle animazioni stesse, risulta una importante prova cinematografica dimostrando che anche con pochissimi mezzi e nessun soldo è possibile realizzare qualcosa di visivamente originale ed appagante.
Il film parte ricalcando un’idea già utilizzata per l’ottimo The Vanishing, ribaltandone però la situazione: non è più la ragazza che scompare entrando nell’autogrill ma il suo fidanzato Jesse (Joey Mendicino) con tutta l’autovettura. La tram in breve: la giovane Nicole (Jaimie Alexander) si trova abbandonata in una fatiscente area di ristoro, braccata da un misterioso individuo con il quale inizia un terrificante gioco del gatto col topo, reso ancora più terrorizzante dalle soprannaturali presenze che infestano i bagni dove si svolge l’assedio.
Un uomo deciso a vendicare la morte della madre, suicidatasi a causa delle cattive previsioni fattegli da una fattucchiera, inizia una spietata carneficina ai danni di veggenti più o meno giovani e ciarlatani. Accecato dall’ira, però, l’uomo non si accorge di essere rimasto intrappolato nel turbine di morte a cui lui stesso ha dato inizio. Non tutte le fattucchiere, infatti, sono bieche attrici…
Un giovane sofferrente di allucinazioni uccide un sacerdote e viene internato in un istituto psichiatrico. Alcune settimane dopo riesce a scappare suscitando l’interesse dei media per la particolarità del suo caso: un background di violenza e satanismo ha devastato la mente del giovane, portandolo all’omicidio in una sorta di illusoria vendetta. Alcune settimane dopo un giornalista di un periodico religioso cerca di ricostruire la macabra vicenda intervistando il primario dell’istituto, scettico di fronte alle ipotesi mistico-religiose.
“Un artista cerca nuovi volti per le sue opere. Un incontro in un pub. L’arte che svela l’orrore nascosto … ”. Schizzi, opera prima di Giovanna Villella risulta un cortometraggio insipido, sin dall’inizio. Non un’idea illuminata. Non una regia degna di nota, infatti, ad una prima parte che lascia presagire almeno un’eleganza formale, segue una seconda piena di inquadrature improvvisate e/o poco riuscite. Nessuna storia ben sviluppata.
L’ossessione per il numero 7 devasta la mente di un uomo che stila una lista con 7 nomi di persone da catturare il settimo giorno di ogni settimana e torturare contando 7 amputazioni per ogni corpo.
Un ragazzo coperto di sangue (Rocky Marquette) si aggira per i boschi confinanti alla cittadina di Shallow Valley, puntando verso l’ufficio dello sceriffo con un coltello in mano. L’anno precedente una ragazza era stata selvaggiamente uccisa con un pugnale che sembra uguale a quello brandito dal giovane, il cui sangue permette di rivivere eventi del passato …
Oscuro videoclip di 4 minuti circa in cui il regista, Giovanni Bufalini, si posiziona dietro la macchina da presa per plasmare in immagini le atmosfere create dalla canzone dei Minimod. La musica avanza sempre più aggressiva così come sempre più pericolosa diventa la situazione della protagonista, inseguita da un uomo dall’aria minacciosa. La ragazza corre per le strade deserte della città e si imbatte nel concerto del gruppo napoletano, cerca di confondersi, di nascondersi, ma lui è ancora lì che la osserva. Nella mano impugna un martello.
Una giovane donna si risveglia in una vasca da bagno con in mano un’arma da fuoco. Girando per la casa in cui si è inconsapevolmente svegliata scopre che non è sola …
Continue Reading…