Linda (Jo Ann Harris) è una giovane donna in calzoncini che si attarda nella stalla a parlare con il suo cavallo, quando esce viene assalita da un losco figuro (Stanley Adams) vestito con una tuta arancione e una maschera da hockey il quale, dopo una violenta collutazione, immobilizza e violenta la ragazza obbligandola a cantare Jingle Bells.
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Posted novembre 2nd, 2011. Add a comment
Parlare male del cinema di Renato Polselli è un po’ come sparare sulla croce rossa, in realtà quando si raggiungono certi livelli dove la bruttezza rasenta il sublime, ecco che certe opere rimangono impresse nella storia e diventano argomento di disquisizione per le successive generazioni.
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Posted novembre 2nd, 2011. Add a comment
“Il mondo è dei peccatori”, non c’è verità più palese di questa e, se ai comuni mortali la regola potrebbe risultare neanche troppo pesante da digerire, esistono ancora degli integerrimi servi del Signore [parliamo di quelli realmente integerrimi] a cui una cosa del genere non può davvero andar giù.
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Posted novembre 2nd, 2011. Add a comment
Julian e Jake Garrison hanno visto morire i propri genitori dentro la multinazionale Hybra Tech, per cause non meglio definite. Un loro amico, Zeke, muore a causa di un incidente ma il suo corpo non viene seppellito, bensì portato proprio alla Hybra Tech. I ragazzi decidono di tentare una sortita per disseppellire ogni loro sospetto, ma non sono consci degli abomini con cui stanno per confrontarsi.
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Posted novembre 2nd, 2011. Add a comment
William Beaudine era un altro di quei registi capace di dirigere dieci film all’anno, noto come “One Shot” per l’approssimazione delle riprese così come per la velocità con cui confezionava questi prodottini per il mercato dei Drive-In.
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Posted novembre 2nd, 2011. Add a comment
Figlio della degenerazione horror cannibalistica dei primi ann ’80, questa caraibica bizzarria di Joe D’Amato (aka Aristide Massacesi aka altri 3000 pseudonimi) è uno degli esempi più lampanti di artigianato cinematografico. Del resto il buon Aristide ci ha sempre abituato a pellicole di grana grossa, realizzate con quattro soldi al pari del suo connazionale Lucio Fulci e del già citato maestro del genere Roger Corman.
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Posted novembre 2nd, 2011. Add a comment
The House of the Devil può essere riassunto in poche parole: un’introversa e angosciata matricola universitaria fatica a trovare i soldi per pagare l’affitto e sceglie il lavoro part-time sbagliato. L’incubo che l’aspetta è atroce e la fuga impossibile, un crescendo di emoglobina e terrore diretto magistralmente da Ti West. Il film è un omaggio agli horror degli anni ottanta, al loro candore da calza di spugna bianca e baby doll che nasconde in realtà sanguinose verità e spietati assassini.
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Posted novembre 2nd, 2011. Add a comment
Il Bronx è diventata terra di nessuno, un quartiere abbandonato da tutto e tutti, desolato nella sua distesa di cadaveri che decorano l’asfalto. La figlia del presidente degli Stati Uniti si rifugia proprio in questo luogo, in fuga da ciò che non vuole diventare ma in balia di un orda di selvaggi bikers.
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Posted novembre 2nd, 2011. Add a comment
Ci sono artisti che disegnano sempre la stessa bottiglia, ci sono cantanti che suonano sempre la stessa canzone e ci sono registi che girano sempre lo stesso film o, quanto meno, utilizzano per ogni film lo stesso tema narrativo. Jesus Franco, arcinoto regista spagnolo dotato di una impressionante prolificità registica, ha sempre avuto a cuore il tema della vampira sexy che succhia la linfa vitale delle sue vittime, sia donne che uomini, attraverso il sesso orale.
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Posted novembre 2nd, 2011. Add a comment
Seduto al tavolo di un bar, un uomo osserva i gesti di due giovani innamorati e nella sua mente cominciano a riaffiorare immagini del passato. Un viaggio doloroso nei ricordi di chi è costretto a convivere con la sofferenza per la perdita della compagna.
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Posted novembre 2nd, 2011. Add a comment