CALTIKI IL MOSTRO IMMORTALE – Riccardo Freda
La scomparsa della civiltà dei Maya porta un gruppo di esploratori a cercarne i motivi, immergendosi in un micromondo sommerso tra le rocce dove viene scoperta una statua della dea della morte Caltiki. Uno degli esploratori torna alla postazione in stato confusionale mentre un compagno è disperso, è l’inizio di una scoperta affascinante quanto mostruosa.
Il gusto dell’avventura mescolato con sprazzi di orrore, quanto proposto dall’artigiano Riccardo Freda: un percorso di studio antropologico che non può che terminare con lo sfiorare la morte, nonostante riti propiziatori di Indios bloccati da un timore reverenziale verso una divinità che può scatenare il proprio furore da un momento all’altro. Caltiki il mostro immortale è un riuscito esperimento di contaminazione immersa in uno scenario esotico (ai confini di Città del Messico), realizzato con mezzi limitati e tanto mestiere, con il supporto di Mario Bava alla fotografia e agli effetti speciali (dietro pseudonimo).
Il mostro del titolo, com’è lecito attendersi, è alquanto finto, ma gli anfratti di rocce grezze dove può annidarsi un’ombra minacciosa come una creatura antica, gli scenari ricostruiti in studio e le sensuali danze, non possono che lasciar pulsare una linea di tensione costante, esaltata da un’azzeccata colonna sonora. Povero, imperfetto, a tratti noioso ma ricco di altrettanti momenti avvincenti.