BLACK DYNAMITE – Scott Sanders
In un periodo in cui il blaxploitation e il vintage generale stanno tornando di moda, grazie anche a due grandi cultori del genere come Tarantino e Rodriguez, Scott Sanders riesce a dar vita a un film di genere che riprende in modo perfettamente identico lo stile formale e contenutistico di quella parte di cinema che pareva ormai dimenticata, divertendo ed intrattenendo con combattimenti e battutacce.
Black Dynamite è una chicca per tutti gli appassionati del genere che, a partire dal suo nero e muscoloso protagonista Michael Jai White, riprende con cura tutti gli ingredienti che avevano caratterizzato il cinema di blaxploitation degli anni settanta, esagerandoli e portandoli nella seconda parte al limite del grottesco.
Black Dynamite è un uomo che si proclama portatore di giustizia nelle strade della sua città, ormai distrutta dalla droga (che sembra stia mietendo vittime anche tra i bambini dell’orfanotrofio); l’incontro con una donna apre gli occhi all’eroe su cosa sta realmente accadendo e lo porta a scoprire cospirazioni inaspettate … quanto improbabili.
Scott, al suo secondo lungometraggio, plasma la materia che di ciò che conosce, caricando il film con un’ottima regia, citazionistica e piena di ritmo, che non lesina citazioni a go-go dei film omaggiati. Facendo largo uso di zoom e movimenti di macchina esagerati, Scott si fa apprezzare per la sua forte ironia anche dietro alla macchina da presa, riuscendo nell’arduo obiettivo di far ridere semplicemente usando elementi formali.
Altro punto a favore del film sono i personaggi, irresistibli e ben interpretati da tutto il cast. Jai White, anche co-autore della sceneggiatura, si dimostra perfetto per questo ruolo e, oltre a vantare di un’ottima caratterizzazione, ha dalla sua le migliori battute del film (“ti manca solo il sorriso!” “sto sorridendo“). Black Dynamite non è comunque un film perfetto, a causa di una seconda parte che sfocia eccessivamente nel grottesco e non riesce a tener testa alla meravigliosa parte precedente, così la voglia di uscirsene con trovate nuove ed originali ogni cinque minuti crea scene discutibili e, sinceramente, poco divertenti.
Guardando il film complessivamente, comunque, è un difetto perdonabile, che viene definitivamente dimenticato grazie ad alcune parti davvero memorabili e divertenti. Sanders da quindi un ottima prova di sè, dimostrando di saper gestire perfettamente un film difficile e facendo ben sperare per il suo futuro che, chi lo sa, potrebbe portarlo a realizzare un seguito.
VOTO: 8/10
Regia: Scott Sanders
Sceneggiatura: Scott Sanders, Michael Jai White, Byron Minns
Cast: Michael Jai White, Arsenio Hall, Tommy Davidson, Kevin Chapman, Richard Edson, Darrel Heath, Buddy Lewis, Pete Antico, Sorana Black, Juka Ceesay, Sean Christopher, Deidee Deionne, Jason Edwards, Jon Kent Ethridge, Cory Gluck, Andray Johnson, John Kerry, Lauren Mary Kim, Jesse Lewis IV, Neil Lewis, Alexis McCombs, James McManus, Phil Morris, Miguel A. Núñez Jr., Salli Richardson-Whitfield, John Salley, Chris Spencer, Mike Starr, Nicole Sullivan, Nakia Syvonne, Al Vicente, Jimmy Walker Jr., Kym Whitley, Mykelti Williamson, Bokeem Woodbine, Roger Yuan, Cedric Yarbrough
Colonna sonora: Adrian Younge
Fotografia: Shawn Maurer
Montaggio: Adrian Younge
USA, 2009