BIMBA COL PUGNO CHIUSO – Claudio Di Mambro, Luca Mandrile, Umberto Migliaccio
Le parole scaturite da un’intervista raccontano cent’anni di una storia, quella italiana, che ha visto attraversare due guerre mondiali con estremo dolore e coraggio. Parole che si mescolano con i colori dell’animazione, per dar vita ad uno scorcio fatto di luci e ombre, un anfratto dove si staglia una Bimba col pugno chiuso.
Giovanna Marturano, oggi centenaria, racconta con lucidità nel documentario curato da Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e Umberto Migliaccio il trascorrere della vita nei tempi in cui l’avanzata fascista lambiva Roma nel ’22, sino a toccare tematiche attuali quanto mai scottanti e che, paradossalmente, riecheggiano violenze che sembravano perse nelle pagine di un libro ingiallito.
Il coraggio e l’ardore della donna sembrano raccogliere l’enfasi di chi il ventesimo secolo l’ha vissuto lottando, un orgoglioso luccicare negli occhi ancora uguale a quello che la animava (lei e molti altri) nel periodo di fughe clandestine, lavori pesanti in fabbrica e tesseramenti con il Partito Comunista.
Illustrato nelle parti d’animazione da Maurizio Ribichini, già autore del poster di Di lotta si vive, animato da Salvo Santonocito e Adriano Mestichella, Bimba col pugno chiuso è un’operazione sentita che vuole raccontare in maniera originale quanto non si deve mai dimenticare. Realizzato tramite i finanziamenti raccolti da una piattaforma di crowdfunding e supportato dalla Provincia di Roma, il documentario riesce nell’intento risultando affascinante innanzitutto grazie alla sua protagonista, ma anche per merito di un’originalità visiva che ne esalta la ricercatezza cromatica. Alle volte troppo didascalico ma efficace.