BEDEVILLED – Cheol-soo Jang
Hae-won, per staccare dal lavoro, incitata dal suo capo, decide di tornare a Mundo, sperduto isolotto a sud di Seoul dove ha passato l’infanzia. Appena arrivata rincontra la vecchia amica d’infanzia, Bok-nam, che ha inutilmente cercato di contattarlo negli anni, per trovare accoglienza lontano dall’isola.
Non appena conosce il marito di lei, il suo rapporto con la figlia, gli altri anziani del villaggio e la considerazione che hanno di Bok-nam, Hae-won capisce il perché di tale richiesta. L’atmosfera si tende sempre di più sinché Bok-nam tenta di fuggire sulla terra ferma con la figlia ma il marito, scoperta la tentata fuga, si scaglia sulle donne ciecamente … uccidendo la figlia e scatenando l’ira di una madre privata del suo bene più prezioso.
L’ìsolamento in un micro-cosmo rurale dettato da regole ferree tramandate da generazione in generazione, diviene macro-realtà che ingloba anime bruciate dal sole e caratteri forgiati dal lavoro della terra. I personaggi che animano Bedevilled sono sporchi, istintivi e mentalmente incastonati in schemi e gerarchie che schiacciano la donna (ma non tutte le donne, vedi le tre anziane del villaggio) ed esaltano un maschilismo becero e violento, capace di generare solo odio o totale benevole sottomissione.
Il film di Cheol-soo Jang disegna magistralmente, nei suoi primi tre quarti, questo aspetto di degrado, tramite gli occhi esterni (ma glaciali) di Hae-won e quelli dolenti (e pietosi) di Bok-nam. Il registe (ri)costruisce quell’ambiente “autoctono” sin nei minimi dettagli, poggiando corpi e oggetti nei punti giusti, lasciando trapelare sinuosità così come sesso animalesco e tramutando una sensazione di disagio (il malsano rapporto tra gli abitanti dell’isola e il loro rapportarsi con l’esterno) in puro odio e sentimento di vendetta (all’ennesimo sopruso e all’uccisione della bimba e il silenzio di tutti).
Peccato per un finale eccessivamente votato al gore macchiato da un aspetto grottesco che sembra più dettato da scelte di produzione per esaltare certi aspetti del battage pubblicitario, ma che stride fortissimamente con il resto del film. Tale attrito è talmente forte da porre in secondo piano la componente drammatica, lasciando scivolare Bedevilled verso uno scontato quanto inutile finale. Da 8 e 1/2 la prima parte, da 5 la seconda.