AVENGERS: INFINITY WAR – Joe Russo, Anthony Russo
Siamo alla resa dei conti. Tutto quello che è iniziato con il film Iron man ha portato gradualmente a questo e, dispiace per chi c’ha provato, lo scettro di saga del terzo millennio raggiunge le salde mani di casa Marvel (Disney) Studios, il colosso che ha dettato standard e regole nel cinema fantastico, cinecomics e per il mondo dei super eroi in generale, creando il film definitivo e il super eroe / super nemico definitivo: Thanos.
Thanos merita attenzione particolare anche per chi è a digiuno di fumetti e super eroi dai colori improbabili e calzamaglie assurde. Thanos incarna una sorta di equilibrio, non lontano dal pensiero di altre figure fantastiche o reali, diviene simbolo di colui in grado di assumersi responsabilità e diritto di annullare parte della vita al solo scopo di mantenere intatta la specie e la prosperità di coloro che rimangono.
Il mondo è come lo abbiamo lasciato al termine di Civil War, apparentemente in pace, diviso tra due fazioni: il Team Stark che vuole un controllo e una super visione globale per la salvezza dell’uomo e il Team Cap che queste regole non le accetta e pretende che ci sia una sorta di moralità di fondo a governare le scelte dell’animo umano e non una serie di trattati scritti. Poi c’è lui, Thanos, che è al di là dei trattati, al di là delle regole, sacrifica vite umane in nome dell’equilibrio globale/universale. Thanos, tuttavia, non può attuare il suo piano di distruzione di massa senza le sei gemme dell’infinito. Di queste, due sono già in mano sua (quelle del potere e dello spazio), mentre a poco varranno i tentativi dei Guardiani della galassia di recuperare prima di lui quella della realtà e poco potrà fare il Doc. Strange per evitare di consegnargli quella del tempo. Anche di fronte al sacrificio di ciò che ha di più importante, Thanos non si ferma, e sposta lo scontro sul pianeta Terra.
Piccolo pianeta tanto caro e amato, teatro di molti conflitti reali o immaginati che da anni ci angoscia con domande e abbozzi di risposte. Cosa è la vita? Dove stiamo andando? Effettivamente varrebbe la pena un ri-azzeramento e una conseguente ripartenza per il genere umano? Noi terrestri ci siamo arrovellati l’animo nel cercare risposte, Thanos invece decide di sobbarcarsi tutto il peso delle conseguenze di una giustizia arbitraria, arrogandosi il ruolo di Dio che pare abbia lasciato un trono vacante perdendo peso e credibilità.
Mi dispiace per coloro che pensavano di poter regalare al mondo la saga e il super eroe/anti-eroe del terzo millennio, ma la Marvel ha preceduto tutti e con Avengers: Infinity War sta per portare a conclusione un progetto sontuoso a livello visivo, che magari farà storcere il nasino ai puristi del fumetto ormai numericamente superati (tra coloro che staccano il biglietto) e ridotti ad aver la medesima valenza di Stan Lee nei film della Marvel (cameo di 20 secondi), ma di fronte al quale tutti (amanti dei fumetti e non) dovranno levarsi il cappello, con tanto di complimenti.
Avengers: Infinity War non è scevro da difetti, come una prima parte che punta eccessivamente sulla comedy, e innesta meccanismi ormai noti ma evidentemente funzionati. Restiamo in attesa di un finale in puro stile dark, che fa ben presagire per un riavvio di Mondo alla fine del primo ventennio del 2000.
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