ATTACK THE BLOCK – Joe Cornish
Una gang di teppistelli di quartiere londinesi si scaglia contro una ragazza che sta tornando a casa, ma la loro attenzione viene destata da uno schianto su una macchina nelle immediate vicinanze. Dal cielo è caduta una creatura che viene perseguitata dal gruppo, finché non viene stanata e uccisa.
Il richiamo della creatura morente raggiunge l’alveare, dove altri esseri alieni raccolgono l’urlo per scagliarsi contro la terra, alla ricerca di chi ha ucciso la loro compagna. E per i ragazzi del “blocco” arriva il momento di lottare per fermare l’assalto.
Joe Cornish deve essersi divertito molto a girare questo insieme di action, comedy, horror, sci-fi e weird, Attack the block non solo raccoglie elementi da vari generi ma, specialmente, riesce ad amalgamarli senza mai staccare il pedale dall’acceleratore e senza cadere nell’ironia involontaria. Cornish riesce sempre a tenere le redini ben salde, strizzando l’occhio allo spettatore ma non dimenticando mai l’importanza della storyboard.
Ecco, quindi, un trascinante rincorrersi di immagini (ottimamente dirette e montate) ben fotografate e coreografate. Anche i dialoghi fanno la loro parte, mettendo in gioco una banda di amabilmente detestabili ragazzi capitanati da Moses, un silenzioso e solitario leader, vero e proprio obiettivo delle creature dello spazio. Questi ultimi sono veri e propri piccoli buchi neri, con le sole zanne luccicanti e le fessure degli occhi come piccole porte verso un infinito dai contorni di morte. Tra frizzanti battute, cambi di scena e combattimenti fulminanti, Attack the block fugge fino all’ultima scena, un inseguimento al cardiopalma (nonostante il ralenty) che si chiude con una vampata. Fortunatamente il finale lascia lo scenario aperto … a nuove invasioni. Cult.