ARMAGEDDON (L’ULTIMA LEGGENDA) – Flavio Merlino
Un disastro naturale devasta la terra, uccidendo una grossa fetta della popolazione. Improvvisamente uno sconosciuto tipo di virus inizia a diffondersi in tutto il pianeta, mutando gli esseri umani in un grottesco incrocio tra vampiri (per la fotofobia) e cannibali (per l’antropofagia).
Gabriel Melville è un sacerdote convinto della reversibilità del processo di trasformazione, fiducioso nell’animo umano e, perciò, desideroso di interrompere il massacro che dilaga tra mutati e militari. Nascostosi presso un comprensorio controllato da soldati ha modo di intuire la vera entità del dramma, cadendo lui stesso nella voragine del dubbio (religioso in primis) ed arrivando a dover compiere una scelta che decreterà il suo destino.
Lavoro sostentato dalla New Moon Rising, casa di produzione fondata da Flavio Merlino, Gianluca Jacquier e Stefano Rotelli. Armageddon: L’ultima leggenda è un prodotto ambizioso, non solo per i temi toccati, ma anche per le scelte compiute. Non mi era mai capitato di visionare un film indipendente della durata di 3 ore. La sorpresa finale (veramente inaspettata e originale), l’evolversi degli eventi e delle idee sembrerebbero attestare il lavoro su livelli alti, dato anche il budget nullo. C’è un problema però, uno solo che affligge la pellicola dall’inizio alla fine: la sceneggiatura.
La scelta di affrontare tematiche importanti come l’influenza della religiosità nel mondo occidentale, il rapporto tra fede e scienza, l’inviolabilità della natura, la solitudine si rivelano armi a doppio taglio: se da un lato arricchiscono il film con nutrite argomentazioni, dall’altro pongono il problema di come mettere in bocca certe parole ai protagonisti. Gli attori, infatti, parlano in maniera assolutamente innaturale, inneggiando frasi pompose che mai nessuno pronuncerebbe, specialmente in determinate situazioni. Non capisco proprio il perché di questa scelta che non solo imbarazza gli attori costringendoli ad una recitazione più teatrale che cinematografica, ma anche che rende irreale il contesto.
Decisamente buoni gli effetti speciali, con le creature truccate con mestiere e alcune morti ben orchestrate. Le musiche curate da Marcello Appignani non spiccano quasi mai, ma adempiono al loro dovere supportando l’intero film. Sparse tra i frame troviamo diverse citazioni, molte derivanti dal romanzo di Richard Matheson “Io sono leggenda”.
VOTO: 4/10
Regia, Sceneggiatura, Produzione: Flavio Merlino
Scenografie: Stefano Rotelli, Flavio Merlino
Cast: Gianluca Jacquier, Massimo Praitano, Stefania Ninetti, Marcello Appignani, Daniela Ariano
Musiche originali: Marcello Appignani