LA CASA SPERDUTA NEL PARCO – Ruggero Deodato
Una donna sola in macchina, braccata da uno stupratore, Alex (David Hess), che la immobilizza e getta nella vergogna e nel dolore. Due ragazzi borghesi incontrano le persone sbagliate in un’officina, Alex e il suo amico un po’ tonto Ricky (Giovanni Lombardo Radice), e hanno la pessima idea di invitarli ad una festa.
Annoiati e infastiditi dai modi degli ospiti, i due decidono di cambiare rotta alla serata, dando il via a una serie di soprusi e violenze di tutti i tipi, mentre la notte scorre via … come l’orgia di peccati lavati nel sangue.
Figlio illegittimo de L’ULTIMA CASA A SINISTRA, da cui eredita anche il bad guy David Hess, questa creatura diretta da Ruggero Deodato ricalca le orme del rape & revenge, denudando maggiormente le (belle) donne, rendendole meri oggetti oltremodo passivi e lascivi nelle mani di due stupratori.
La donna perde ogni parvenza di umanità per tramutarsi in un burattino, gli uomini sono da un lato impotenti (i due ragazzi simbolo della borghesia) dall’altro brutali assassini (Alex) o mesmerizzati da ciò che li circonda (Ricky). Un rape & revenge anomalo, dove la credibilità scivola via dietro un’eccessiva misoginia (una delle donne decide di fare l’amore con Ricky, un’altra sembra godere della sua sottomissione) e un rapporto di amicizia asservito ad un gioco di cui Alex non sembra sempre essere in grado di reggere le redini (la furia cieca contro Ricky e una sorta di voyeurismo sospinto).
LA CASA SPERDUTA NEL PARCO risulta così un’incursione in un genere meglio delineato da altri film, L’ULTIMO TRENO DELLA NOTTE o L’ULTIMA CASA A SINISTRA, proprio a causa di diverse ingenuità di fondo, di buchi di sceneggiatura e della corsa lungo un filo troppo sottile, quello della verosimiglianza.
Tuttavia grazie ad una buona prova da parte di tutto il cast, alle ruffiane ma riuscite musiche di Riz Ortolani e, specialmente, ad un twist finale che inietta non pochi dubbi sulla morale di un certo ceto tutt’oggi esistente, LA CASA SPERDUTA NEL PARCO risulta pietra miliare nel genere horror italiano, un risultato centrato nuovamente da un regista di spicco come Ruggero Deodato.
VOTO: 7/10
Regia: Ruggero Deodato
Cast: David Hess, Giovanni Lombardo Radice, Annie Belle, Christian Borromeo, Lorraine De Selle, Brigitte Petronio
Italia, 1980