SCAR SYMMETRY – “Holographic universe”
Dopo lo splendido Pitch Black Progress tornano gli Scar Symmetry, band che tutt’oggi non ha ancora riscosso il meritato successo. Il quintetto svedese deve essersi chiuso in studio deciso a voler ingranare un’altra marcia, cercando di inglobare ulteriori elementi al suo già robusto sound, fondato su architetture che spaziano dal thrash tecnico al death metal melodico, sino a sfiorare territori progressive.
Nelle prime tre tracce (“Morphogenesis”, “Timewave Zero”, “Quantumleaper”) riecheggiano ampiamente riferimenti ai precedenti lavori, grazie ad un perfetto connubio tra potenza, tecnica e senso di claustrofobia, il tutto legato da una costante melodia. Fin qui nulla di nuovo, ma neanche niente da eccepire data l’eccelsa qualità delle canzoni. Da “Artificial Sun Projection” il disco prende una virata: la cupezza si dilata, fondendosi con melodie in tonalità maggiori decisamente più ariose e catchy. Non spaventatevi se scrivo che il ritornello richiama pienamente le architetture sonore degli Shadow Gallery. Ascoltate “Fear Catalyst” per scorgere come una song dalla costruzione thrash-death si trasformi decisamente con un chorus ai limiti del pop e con un break a metà canzone dal sapore acustico. Se da un lato tale scelta spinge gli Scar Symmetry verso nuove prospettive sonore, dall’altro rende l’impatto iniziale decisamente ostico data proprio la perdita di quelle atmosfere drammatiche che tanto hanno caratterizzato i primi due dischi. Non tralasciamo che, nonostante la virata, la componente futuristica (che più volte richiama i Fear Factory dei periodi migliori) non è stata dimenticata, anzi grazie all’inserto di suoni elettronici diventa un vero e proprio trademark della band .
La voce di Christian Älvestam diventa il nuovo punto di fuoco su cui centrare gli assalti sonori che si susseguono traccia dopo traccia, fenomenale nel destreggiarsi tra brutali growls e clean vocals ad alto impatto emotivo. Non da meno i chitarristi Jonas Kjellgren e Per Nilsson che tra accordi stoppati serrati, riff e assoli danno una carica intrigante al disco, e la sezione ritmica formata da Kenneth Seil e Henrik Ohlsson veri e propri esecutori innovativi e letali.
Ammetto che a primo ascolto la tentazione di gettare il disco dalla finestra mi ha colto con smania incontenibile, ma dopo meditati ascolti l’album non vuole saperne di uscire dal lettore. Ascoltate “Holographic Universe” con pazienza, dategli il tempo di avvolgervi nelle sue spirali futuristiche, vi assicuro che difficilmente riuscirete a non perdervi in quel microcosmo plasmato dagli Scar Symmetry.
Tracklist
1. Morphogenesis
2. Timewave Zero
3. Quantumleaper
4. Artificial Sun Projection
5. The Missing Coordinates
6. Ghost Prototype I (Measurement of Thought)
7. Fear Catalyst
8. Trapezoid
9. Prism and Gate
10. Holographic Universe
11. The Three-Dimensional Shadow
12. Ghost Prototype II (Deus Ex Machina)