MEMORIES OF MURDER – Bong Joon-ho
Il sole fende spighe di grano mentre dei bambini rincorrono un trattore, l’azzurro velato dal bianco delle nuvole inizia a ingrigirsi quando nel canale di scolo viene trovato un corpo di una donna. Nudo, preda di un banchettare di mosche.
Pochi giorni dopo un altro corpo giace inerme in mezzo al campo, e la polizia inizia a tremare. Il detective Park non si è mai imbattuto prima in una vicenda di tale portata, la piccola cittadina rurale dove vive è avulsa da tali scombussolamenti. Le indagini si disperdono in un labirinto di ignoranza e si lascia convergere l’odio della cittadina verso un giovane ritardato, Kwang-ho, la cui confessione è sospinta dalle violenze del detective. Seo, un agente proveniente da Seoul, fiuta immediatamente l’errore e prende in mano le redini dell’indagine, mentre la notte si riempie di elettricità e la pioggia cade inarrestabile su un altro corpo innocente.
Tratto dal romanzo Come and See Me di Kim Kwang-rim, MEMORIES OF MURDER articola la trama sulla vera storia del primo serial killer coreano noto alla polizia e ai media. Oltre a inquadrare nel mirino il killer, ricostruisce uno spaccato di Corea di fine anni ’80, immergendo lo spettatore in una sorta di atmosfera placida tipica dei paesini rurali su cui, in realtà, grava un macigno. Il continuo alternarsi di momenti ironici e leggeri a cruente immagini di omicidi è la caratteristica di MEMORIES OF MURDER. Questo se da un lato permette al film di non risultare mai pesante, dall’altro non riesce mai a essere eccessivamente pesante o, nell’altro verso, drammatico.
Questo non è detto sia un punto negativo, ma sicuramente rende difficile il calarsi totalmente negli eventi, dato che la distrazione ironica scema la tensione in modo alle volte fastidioso. Siamo ben lontani dal mood perennemente sospeso di ZODIAC di David Fincher o dal deflagrante climax di SEVEN, così come dal thriller patinato di CONFESSION OF PAIN di Andrew Lau e Adam Mak, tuttavia molti possono leggere questo elemento in chiave di novità. Sicuramente l’intreccio funziona, grazie ad una sceneggiatura ben dosata, e l’eccellente cast diventa vero e proprio perno intorno a cui far ruotare le scene, tuttavia a MEMORIES OF MURDER manca qualcosa per buona parte delle sue oltre due ore di durata, eccezion fatta per il finale.
Quello che manca è una vera anima pulsante, sembra tutto troppo perfettamente costruito: sia regia che montaggio sono estremamente professionali, la fotografia perfetta. Probabilmente una maggiore “sporcizia” si sarebbe sposata meglio con gli eventi narrati, dei toni più cupi avrebbero fatto calare maggiormente lo spettatore nell’atmosfera (s)perduta del paese di campagna sferzato da venti di sangue. Ma forse questa è una mera sensazione dato che la pellicola diretta da Bong Joon-ho si muove lungo binari costruiti ad hoc. Ineccepibile ma vuoto.
VOTO: 6.5/10
Regia: Bong Joon-ho
Cast: Kang-ho Song, Sang-kyung Kim, Song Jae-ho, Byeon Hee-bong, Kim Roe-ha
Sceneggiatura: Bong Joon-ho, Kim Kwang-rim, Shim Sung Bo
Produttore: Cha Seoung-Jae, Kim Moo Ryung, No Jong-yun
Corea del sud, 2003