THRILLER ITALIANO IN CENTO FILM – Claudio Bartolini, Luca Servini
Nello scenario italiano, specialmente del decennio che copre la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’70, il cosiddetto giallo all’italiana spopola, con variazioni di peso come quelle del thriller, gettando semi per la futura filmografia e costruendo un’aura cult intorno a molti titoli del periodo.
Il libro di Claudio Bartolini e Luca Servini, getta luce su cento pellicole italiane, analizzando titoli più (Una lucertola con la pelle di donna, Spasmo, Cosa avete fatto a Solange?) o meno (Perchè quelle strane gocce sul corpo di Jennifer?) conosciuti. Il grosso dei lavori, giustamente, punta su autori che hanno fatto storia come Mario Bava, Sergio Martino, Aldo Lado, Armando Crispino e Umberto Lenzi, lasciando rivivere tramite le scorrevoli righe degli autori momenti ricchi di suspense legati ad assassini guantati, lame che brillano nel buio, luoghi raccolti ricolmi di sospetti, sguardi inquisitori e omicidi fuori campo. Non mancano momenti sexy e smaliziati, che hanno interessato specialmente la seconda metà degli anni ’70, con attrici cult (in testa Edwige Fenech) e atmosfere del tutto particolari, genitrici e al contempo figlie della commedia sexy che nel mentre iniziava a spopolare sul suolo italico.
Lo stile di Bartolini e Servini è funzionale alla descrizione, con pochi momenti pesanti o scelte di registro non azzeccate, delineando una fruizione del tomo piacevole e capace di catapultare il lettore verso il web, alla ricerca del dvd non ancora posseduto. La scaletta segue un ordine cronologico corretto e, nonostante la limitazione a 100 film, a fine lettura si ha un senso di completezza non scontato per volumi del genere. La valutazione, tuttavia, è inficiata da diverse schede che implicitamente o esplicitamente individuano l’assassino o twist chiave, rovinando così la sorpresa a chi non avesse visto il film o, comunque, snaturando il senso stesso della pellicola. Elemento sicuramente trascurabile per chi possiede già una cultura enciclopedica in merito. Buon lavoro.