SETTE ANIME – Gabriele Muccino
Tim Thomas è un uomo dal tragico passato. L’ingegnere aerospaziale ha causato un incidente coinvolgendo (ed uccidendo) sette persone, tra cui la moglie. Ossessionato dal peso delle loro vite troncate, decide di redimersi e aiutare sette persone in difficoltà. Si mette così a scrutare le vite di questi sette individui, prima di donar loro una parte di sé.
Tra gli individui Tim conosce Emily Posa, una ragazza bella e gentile con gravi problemi cardiaci, il soggetto giusto per il sacrificio finale … ma non tutto procede come dovrebbe, a causa dell’amore. Ma quale sentimento sarà preponderante: la voglia di rimanerle accanto fino alla fine o regalarle anni di vita senza di lui?
Sette Anime è il secondo lungometraggio in terra americana del regista Gabriele Muccino che, dopo aver raccontato il sogno americano ne La ricerca della Felicità, cambia tematiche per affrontare redenzione e dono, attraverso il sacrificio. E proprio questo tipo di “dono” a risultare gesto drammatico ed estremo, che lega concetti opposti come vita e morte, un atto di amore assoluto che priva un essere umano della vita, per evitare la morte di un altro. E tutto ciò modificando il (de)corso del destino.
Il protagonista, interpretato dal “Principe di Bel Air” Will Smith, con il suo corpo da supereroe incarnante un grande dolore, veste dei panni perfettamente calzanti e si sforza di risultare credibile anche in situazioni ai limiti della realtà. Il tono prevalentemente cupo in alcuni momenti traballa (le meduse, per esempio, sono un’idea geniale ma presentata in maniera un po’ maldestra) e distrae, minando la profonda intimità creata.
Sette Anime raccoglie tematiche forti, specialmente in un Paese cattolico come l’Italia e anche nel titolo incarna un significato profondo, mistificato da una traduzione (o meglio dire da un adattamento) italiano non proprio felice. Il titolo originale, infatti, è Seven Pounds, richiamante le libbre di carne chieste per estinguere un debito, mentre Sette Anime sembra voler porre l’attenzione sui creditori, piuttosto che sui debitori. Ad ogni modo alla domanda “Lei è una brava persona?”, come risponderemmo?