IL SEGRETO DI ESMA – Jasmila Zbanic
La bosniaca Esma e sua figlia Sara si trascinano in un quadretto familiare deturpato da un segreto, legato alla figura paterna. Una vita che porta la donna a lavorare in un locale notturno, avvicinarsi ad un uomo ma al contempo temerne la categoria, mentre tratteggia la figlia che si innamora a scuola e crede che il padre sia un martire di guerra.
Film piccolo piccolo, passato quasi inosservato in Italia, Il segreto di Esma racconta la ricostruzione della città come delle anime che vi gravitano dentro, attraverso uno spaccato di vita (quasi) totalmente al femminile. Tramite lo sguardo e il corpo dolente di Esma osserviamo il disgregarsi della volontà, ancorata ad una creatura nata da uno stupro, attraverso la ribellione di Sara gettiamo uno sguardo al parto di questo dolore. Due donne che rappresentano il passato e il futuro, nello sfondo una Sarajevo del 2006 ancora scossa dai terremoti bellici.
Non importa se il “segreto” del titolo lo si comprende sin dai primi minuti, è la rivelazione, lenta ma improrogabile che rivede sotto una diversa luce il rapporto madre e figlia, non più solo gestito su un rapporto di fiducia reciproca in maturazione, ma anche su una condivisione del passato, bruciante quanto da tagliar via, simbolicamente anche tramite la rasatura a zero della ragazza. Poco spazio all’immaginazione, molto ai volti e ai lunghi silenzi, Il segreto di Esma si aggiunge alla schiera dei film indipendenti che vogliono raccontare attraverso una storia la realtà di un paese, evitando sensazionalismi o lacrime facili. Orso d’oro al festival di Berlino 2006.