IL LUNGO ADDIO – Claudio Di Biagio
Ad un giovane dalla vita violenta viene offerta un’eccezionale opportunità di riscatto. Un sogno premonitore gli mostra la propria prossima morte, dandogli un giorno di tempo per definire in maniera diversa il proprio destino e tenere fede, nello stesso tempo, alla promessa che lo lega alla ragazza di cui è innamorato. Ma per riuscire nel suo intento il giovane deve prima salvare un’altra persona …
Può un thriller che nella seconda scena ci mostra la morte del protagonista mantenere fino all’ultima inquadratura un adeguato livello di tensione? Grazie ad un meccanismo narrativo ben congegnato Il Lungo Addio coglie egregiamente l’obiettivo. Il sogno premonitore del protagonista consente alla narrazione di svilupparsi secondo piani paralleli. Il primo piano mostra, in flashback, gli avvenimenti che porterebbero alla morte annunciata del protagonista; il secondo piano, di struttura orizzontale, mostra invece i tentativi del giovane di sottrarsi al proprio destino.
La suspence è assicurata dalla capacità della storia di intersecare continuamente i due piani narrativi unendo visioni oniriche del rapporto tra il giovane e la propria ragazza, che solo alla fine si fondono in un finale che non si svela prima dell’ultima scena. Il cortometraggio trova un ulteriore pregio nella ricchezza dei set utilizzati, che risultano molto ben scelti rispetto alla vicenda rappresentata e, in generale, nell’accuratezza della fotografia. Le scene action strizzano forse un po’ l’occhio alla fiction televisiva, ma è molto apprezzabile il girato in notturna, così come gli effetti visivi che mostrano la fusione dei personaggi che proveniendo dai due percorsi paralleli sopra descritti, confluiscono verso un comune finale.
Azzeccate anche le musiche per un’opera che trova il maggior pregio nella struttura a spirale che interseca abilmente avvenimenti e piani narrativi, senza perdere mai ritmo né tensione.
VOTO: 8/10
Sceneggiatura: Claudio Di Biagio
Regia: Claudio Di Biagio, Matteo Bruno
Riprese, montaggio e musiche: Matteo Bruno