DEMOLITION COP – T.J. Scott
Los Angeles, una città corrotta fino al midollo, soggiogata da bande di criminali, esposta a qualsiasi sopruso, violenta e sporca, destinata ad un oblio che solo un poliziotto non umano può riuscire a raddrizzare. La discesa nelle strade dell’androide inizia a seminare timore tra la peggior feccia della città, che si ritrova a dover combattere per mantenerla nel lerciume.
Con un titolo originale (TC2000) che in qualche modo richiama il Terminator di James Cameron, i proseliti del quasi contemporaneo sci-fi action Demolition Man con Sylvester Stallone portano i distributori italiani a stravolgere il titolo in un meno audace Demolition Cop. Un background fantascientifico appiccicato con lo scotch (impolverato) per mostrare una sfilza di protagonisti dell’epoca action a cavallo tra gli anni ottanta e novanta che si menano di santa ragione: il solo poker d’assi Billy Blanks, Bolo Yeung, Jalal Merhi, Matthias Hues merita l’acquisto del biglietto.
Per eventuali novizi del genere, doveroso specificare come la tamarraggine imperante spazza via ogni velleità artistica o di congruenza della trama, schiacciando qualsiasi altro elemento diverso dagli scontri fisici in ultima fila e spendendo il 95% del budget per gli attori (… e non che fosse ‘sta gran spesa). Capolavoro trash da gustare con la giusta caciara di fondo.
Tag:Alex Appel, Billy Blanks, Bobbie Phillips, Bolo Yeung, DEMOLITION COP, DEMOLITION COP recensione, film anni ottanta arti marziali, film azione arti marziali, Gregory Philpot, Harold Howard, Harry Mok, Jalal Merhi, Kelly Gallant, M.J. Kang, Matthias Hues, Ramsay Smith, T.J. Scott