LIFE, LOVE, REGRET – Federico Scargiali
Credo che si possa scegliere di vivere per un’infinità di buoni motivi. Credo altresì, che si possa scegliere di morire per il fallimento di quei buoni motivi. Eppure, nonostante la dilagante angoscia che rode l’animo, mettere in pratica il proprio disegno di morte non è semplice.
Le mani tremano, il coraggio viene meno, il sangue freddo svanisce al contatto della lama affilata con la pelle sottile dei polsi. Ecco allora che bussa alla porta la soluzione. Apritela. Potreste trovare il coraggio di affrontare i vostri demoni, da vivi. Oppure, potreste trovare una donna.
Life. Love. Regret di Federico Scargiali, crea uno strappo nel silenzioso mondo degli aspiranti suicidi, e da vita ad una strana realtà; fatta di persone qualsiasi che nutrono il desiderio di porre fine a se stesse, ma incapaci di andare fino in fondo. Scargiali modella una figura. Una donna. Algida e silenziosa. E’ lei che raccoglie le richieste di morte. E’ lei che senza dire una parola guida la mano tremante del suicida.
Una storia cruda, asciutta e mirata. Ottima, anche se rischiosa, la scelta di fare parlare le immagini al posto degli interpreti. Notevole l’interpretazione di Eileen Daly, che porta in scena una presenza materna, al tempo stesso logorata e temprata dal dolore. Life. Love. Regret è un buon lavoro. Si affida ad una storia che affonda, morte dopo morte, verso un pozzo di dolore. Eppure il passo non cede mai a stucchevoli ammiccamenti.
Fredda e tagliente come una lama, la storia arriva fino in fondo, recidendo ogni speranza. Un plauso di merito ad una squadra che mette in opera una buona prova; in grado di lasciare la sottoscritta (poco incline al complimento) visibilmente soddisfatta!
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