THE ROVER – David Michôd
Una gang ruba l’auto ad Eric (Guy Pearce), il quale non si ferma un solo secondo a riflettere e parte alla ricerca dei ladri. Durante la corsa incrocia il proprio destino con Rey (Robert Pattinson), fratello di uno della banda, trascinandolo con sé verso un destino inesorabile. Siamo in una desolata Australia, dieci anni dopo dell’intero sistema economico occidentale.
In un background da post-atomico, che “atomico” non è dato che la detonazione è arrivata dalla politica economica mondiale, si muovono figure dolenti, senza speranza, apatiche nel loro osservare la vita, ciniche verso un prossimo in cui non credono più. Il pretesto di recuperare l’auto è un modo per continuare a (soprav)vivere, un diversivo oltre che un desiderio di rivalsa verso un mondo che ha fagocitato i propri figli. Per denaro, solo per denaro.
David Michôd non è un regista di primo pelo, forte del successo di Animal Kingdom, butta sulla scena un consumato Guy Pearce in gran spolvero e un Robert Pattinson in cerca di un ruolo lontano dalle mani di David Cronenberg. Con The rover inscena un pamphlet forte nella sua dinamica semplicità ma incapace di irrorare la giusta dose di violenza e brutalità che avrebbero aiutato non solo il ritmo, ma anche la potenza del messaggio. Incompleto.