GUINEA PIG: DEVIL’S EXPERIMENT – Satoru Ogura
Quarantatre minuti di puro sadismo per un film che ha fatto il giro del mondo, ispirato omicidi a un pedofilo, ritirato, censurato e posto sotto investigazione da FBI e CIA. Niente male per una pura e semplice imitazione dello snuff-movie in cui un gruppo di loschi orientali vestiti di nero catturano una giovane ragazza e la sottopongo ad una serie di torture e violenze, sia fisiche che psicologiche, mentre in sovraimpressione scorrono: il numero di sberle e di calci subiti, la temperatura dell’olio bollente versatole addosso, il numero di ore durante le quali la vittima viene sottoposta all’ascolto forzato di rumori assordanti e il numero di giri sulla sedia sulla quale la vediamo roteare.
In tutto questo colpisce la semplice e pura passività, tipica delle donne orientali, a subire ogni tipo di atrocità. Benché si veda legata in modo blando, non cerca di fuggire, semplicemente dorme, geme, ogni tanto strilla ma per il resto soffre quasi in silenzio. Una perfetta metafora degli esperimenti di vivisezione trasfigurata sull’uomo, ed il titolo la dice la lunga sulle intenzioni del film (Guinea pig è infatti il porcellino d’india utilizzato come cavia per esperimenti medici). Il finale inquadra la scena più atroce: un ago infilato nell’occhio, dopo che la ragazza era stata letteralmente sommersa di vermi e frattaglie animali.
Guinea Pig, capostipite di una serie di film estremi giunta al 6° capitolo più un “making of” che spiega come in realtà fosse tutto finto (gli effetti di make up sono in ogni caso veramente realistici), è la negazione stessa del cinema, non ci sono dialoghi né storia ma solo la compiaciuta, voyueristica telecamera che inquadra ogni dettaglio sanguinolento e l’infinito martirio della cavia, ormai trasformata in animale.
Ci potremmo anche leggere una metafora sulla condizione femminile in Oriente (ma anche nel resto del mondo), ci potremmo leggere una critica sociale sulla fame di violenza della gente, ci potremmo leggere migliaia di metafore ma anche, è più semplicemente, una divertita ragazzata di un gruppo di nipponici che ha voluto prendere in giro il mondo del cinema … riuscendo pienamente nell’intento.
VOTO: 5/10
Diretto da Satoru Ogura
Durata 43′
Titolo originale: Za ginipiggu: Akuma no jikken