IL RICORDO MANCANTE – Steve Foose
Un uomo si sveglia di soprassalto. Strani oggetti appaiono continuamente nell’abitazione, seguiti dalla presenza di una donna misteriosa. Ogni oggetto con cui entra in contatto gli riporta in mente avvenimenti successi nella sua stessa residenza. L’odio e la violenza con cui si rivolgeva alla sua donna, estremizzati sino al culmine della follia. Un uomo aggressivo, confuso e disorientato che subirà presto una vendetta.
L’inizio tranquillo è solo il preambolo di un film che, via via, si arrichisce di colpi di scena fino a un finale sconvolgente. Il tema trattato riesce sempre a emozionare e spaventare lo spettatore unendo il mondo reale con quello metafisico. Il risultato è una pellicola ben realizzata e con personaggi definiti, mischiata con litri di sangue. Tuttavia anche se interessante, la trama non è a noi sconosciuta, potremmo elencare centinaia di film con andamento simile (per dirne uno The Grudge).
I lati dolenti sono tutti legati alla tecnica (budget?) utilizzata. Il nostro Giovanni Saviano (in arte Steve Foose), che ha esperienza alle spalle come operatore televisivo e regista di altre opere indipendenti, non riesce a dargli un’aspetto da ‘horror/psicologico’ come un copione del genere richiederebbe. Questo specialmente a causa di alcuni elementi che non danno continuità visiva al film, come ad esempio imperfetti stacchi di montaggio o inquadrature inutili che avrebbero dovuto far parte delle ”scene tagliate”, in quanto non infondono nessun altro senso/significato alla scena. Il montaggio non aiuta in quanto caotico durante le scene di azione: sembra quasi che in fase di post-produzione siano state inserite tutte le riprese,senza eccezioni e tagli.
Manca la profondità di campo, mentre la scarsità di luce crea troppo contrasto nell’inquadratura. Anche l’audio risente di poca cura, ad ogni stacco di inquadratura i rumori diventano diversi (gravi, alti e bassi), senza continuità sonora anche se fanno parte della stessa scena. La colonna sonora, invece, è interessante e alterna prevalentemente suoni lievi misteriosi con qualche picco che riesce a spaventare.
Il corto è comunque arricchito da vari effetti come gli scatti dei flashback e i relativi cambiamenti di luce o le “pulsazioni” delle inquadrature. Di sicuro non si può discutere la vasta fantasia del regista nell’inventare storie cupe come questa. Purtroppo non sempre determinate storie si addicono alla regia di chi le inventa, forse questa è stata girata troppo presto in confronto alle reali potenzialità che il regista avrebbe potuto esprimere, data la sua esperienza.
VOTO: 5/10
Regista: Steve Foose (Giovanni Saviano)
Sceneggiatura: Giovani Saviano, Stefania Giacco
Cast: Candido Mormile, Marialuisa Poledro
Montaggio: Giovanni Saviano
Fotografia: Giovanni Saviano
Musiche: Diego Cardone
Fonico e Montaggio Audio: Stefania Giacco
Make Up: Ligeia