IL MOSTRO DELLA LAGUNA NERA – Jack Arnold
Il Rio delle Amazzoni è uno scenario che ispira avventura, un luogo dove si trova una ricca vegetazione e la natura sembra riportare l’uomo indietro nel tempo grazie anche alle molte specie animali che vi si possono trovare. Una spedizione di paleontologi si trova in mezzo a questa meraviglia, ma la magia viene spezzata dalla presenza di un mostro anfibio.
Dapprima il gruppo tenta di catturare il mostro, poi da cacciatore diviene preda e l’unico modo di salvarsi è tentare la fuga.
Ispirato da una leggenda che vede dimorare delle bizzarre creature metà uomo metà pesce nelle acque dell’Amazzonia, Il mostro della laguna nera è discendente diretto di una serie di pellicole dell’orrore prodotte dalla Universal che hanno riempito le sale cinematografiche specialmente tra gli inizi anni ’30 (Frankenstein) e la fine degli anni ’60 (Il terrore sul mondo). Girato in 3D da Jack Arnold, il medesimo regista che si era appena occupato di un altro film in tre dimensioni, La maschera di cera, il film si destreggia ottimamente tra tensione, (mitigato) orrore e un pizzico di fantascienza.
Il mostro della laguna nera si incentra e concentra sulla creatura, realizzata da Bud Westmore e Jack Kevan su idea di Millicent Patrick, mostrando stupefacenti riprese subacquee e sinuose inquadrature che spiano il mostro anfibio mentre, a sua volta, osserva le figure femminili sulla barca, con un sottotesto erotico da non sottovalutare. Peccato per una certa ripetitività, nonostante la breve durata, che toglie respiro ad una storia che avrebbe meritato maggiore spazio di manovra.