HERCULES IL GUERRIERO – Brett Ratner
The Rock? Scusate, ma Hercules non era greco? Lo spaesamento pre-visione è legittimo, ma a confortare giungono due importanti notizie. La prima, Hercules – Il guerriero (Brett Ratner, dirigerà il nuovo capitolo di Beverly Hills Cop) si discosta profondamente dal mito classico e dall’impostazione demodé dell’orrendo, recente Hercules – La leggenda ha inizio.
La seconda è che il film di Ratner trae diretta ispirazione dall’omonimo fumetto di Steve Moore, che trasforma il muscoloso semidio in un barbaro mercenario dalle battute sagaci. Insomma, i conti iniziano a tornare.
Se l’incipit del tridimensionale film (meritevole del formato I-max) è di matrice classica, con il sunto della leggenda, scopriamo immediatamente un Hercules poco convenzionale e molto divertente, dalla natura umana e venale ed un passato macchiato da un crimine imperdonabile. E dall’impressionante fisicità di Dwayne “The Rock” Johnson. Mercenario al soldo di chi offre la cifra più alta, intimorisce i nemici con il mito e li abbatte con cazzotti e colpi di clava tutt’altro che “divini”. Avrà pane per i suoi denti quando Re Cotys (John Hurt) lo precetterà per proteggere le sue terre dal malvagio conquistatore Rhesus e dal suo imponente esercito.
Hercules accetterà la missione più onorevole, ma anche più pericolosa della sua vita: basteranno degli scombinati compagni e una fama leggendaria per riuscire? Muovendosi nella dimensione “mitica” post 300 (Zack Snyder, 2006), Ratner sconquassa in maniera divertente e spettacolare il mito di Ercole, disilludendo immediatamente i fan delle lezioni di epica a favore di una rivisitazione a metà strada fra azione, fantasy e persino commedia.
Le ispirazioni sono molteplici: dai già citati trecento spartani all’immaginario fantastico di Percy Jackson (vedi le favolose creature che Hercules sconfigge nelle celeberrime dodici fatiche) passando per qualche ironico e voluto anacronismo à la Il Destino Di Un Cavaliere. E a proposito di quest’ultimo titolo, riecco il magnetico Rufus Sewell in armatura, parte integrante del “team” di Hercules, vero e proprio valore aggiunto del cast. Già perché i comprimari dell’azzeccatissimo (e ormai attore emancipato) Johnson sono molto più che figuranti: oltre a Sewell si fanno ricordare il “cantastorie” Iolao, il sagace indovino Amphiaraus (Ian McShane) e soprattutto Tydeus e il suo interprete, l’impressionante attore norvegese Aksel Hennie.
Nonostante la prevedibilità di fatti e parole, Hercules – Il guerriero regala momenti vivaci e scenografici, con effetti speciali mirati e non invadenti. Contribuisce l’ottima regia di Ratner e, come già accennato, la presenza scenica dell’ex The Rock, cliché grosso e puro, ma anche abbastanza “gigione” da farsi adorare e sollevare il film da mire pretenziose, trascinandolo di forza oltre la media del prodotto fanta-adventure da cinema estivo.