INCUBO SULLA CITTA’ CONTAMINATA – Umberto Lenzi
Un aereo militare atterra senza rispondere alle richieste di identificazione della torre di controllo, destando attenzione tra le forze militari che lo circondano prontamente. Un giornalista, Dean Miller, ed il suo operatore si trovano anch’essi presso l’aeroporto per intervistare uno scienziato ma, una volta spalancato il portellone, un manipolo di creature si scaglia contro i militari iniziando una carneficina.
Probabilmente a causa di radiazioni, questi uomini hanno acquisito una forza innaturale ed una ferocia che li distacca dalla condizione di esseri umani, rimanendo sfigurati in una sorta di stato di decomposizione. La città viene invasa presto, l’unica via di salvezza è la fuga … ma esiste un posto sicuro?
Sulla scia degli zombie movie in espansione nel periodo (Zombi, Zombi 2, Paura nella città dei morti viventi), il regista Umberto Lenzi non vuole perdere il treno e, forte di un (sotto)genere di sicuro incasso al botteghino, prende queste creature e le modifica a suo piacimento, creando un mix di morti viventi e mutanti dal trucco non sempre riuscito ma dalla sicura originalità. Incurante della verosimiglianza, aggiunge nel calderone un pizzico di action-crime italiano anni ’70, riempiendo le scene di sparatorie (ebbene sì, anche gli zombi sanno usare le armi) e inseguimenti.
La trama di Incubo sulla città contaminata è poco più di un pretesto, supportato da verbose polemiche contro la cupidigia degli uomini in generale, dei militari in particolare, per mostrare un massacro dove lasciar sfrenare la fantasia del regista, grazie ad effetti speciali artigianali, anche se alcuni approssimativi: seni scarnificati da oggetti affilati, morsi, impiccagioni a campane, teste fatte esplodere tramite armi da fuoco e così via. Sicuramente un film che si apprezza con il passare del tempo, via via che la patina vintage lo avvolge, grazie anche ad un finale che lascia poco spazio alla speranza.