THE HOLE 3D – Joe Dante
Un nome evocativo e di belle speranze. Un titolo abusato e fraintendibile. Un plot non originale ma sempre verde, se sfruttato a dovere. Premesse tra luci e ombre per il nuovo film di Joe Dante, che lasciava sperare in un ritorno di fiamma per lo storico regista americano, con l’aiuto del booster 3D, ultima frontiera nonchè croce e delizia del cinema moderno. Naturalmente i ritorni di fiamma si devono annusare sempre in modo guardingo e con sospetto poichè il rischio di spegnere l’obiettività e gridare al miracolo è alto … e la visione di questo film, presentato al Future Film Festival 2010, conferma le precedenti affermazioni.
Due fratelli, Dane e Lucas, si trasferiscono in una cittadina di provincia al seguito della madre, in fuga da un ex marito violento che non si rassegna. Nei beati pomeriggi di giovanile esplorazione del nuovo territorio, scovano in cantina una botola tenuta saldamente chiusa da innumerevoli lucchetti. Ovviamente la curiosità irrefrenabile li porta a spezzare quei lucchetti che qualcuno prima di loro tanto meticolosamente aveva messo, per evitare il dilagare di orrori e terrori indicibili. Aperta la botola, la spirale s’innesca e i due ragazzi vengono trascinati in una serie di incubi fatti su misura. Nella voragine sotterrana si nasconde chiaramente una fonte suprema di male, che ha la caratteristica di rendere vivide, reali e materialmente insidiose le personalissime paure di ciascuno.
Compaiono quindi i clown a tormentare e perseguitare il fratellino minore, come piccoli sadici folletti. Compare una bambina cupa e ciondolante a ricordare i sensi di colpa per la sua morte a Julie, la vicina di casa. Infine, a sbugiardare lo spavaldo fratello maggiore che afferma di non aver paura di nulla, compare il fantasma (tutt’altro che immateriale in verità) del padre.
Inizia quindi per i ragazzi una lotta contro le forze del male, in cui gli adulti non vengono minimamente coinvolti, venendo anzi lasciati ai margini e per lo più ignari di tutto. Punto che potrebbe giocare a favore della sceneggiatura, come tocco di “originalità” (per quanto espediente ormai logoro dall’uso). In realtà la pellicola risulta in questo modo impoverita, restando niente più che un horror per ragazzi.
Tecnicamente ineccepibile, THE HOLE 3D soffre di poco spessore, poca incisività, e risulta, infine, insipido. Suspence stiracchiata e paure che forse potranno scuotere i più giovani (e probabilmente nemmeno, considerati i tempi moderni) ma sicuramente non impressionano i più adulti, che non percepiscono nemmeno un minimo di empatia. Ritorno col botto (purtroppo) non è stato. A noi natural-born 80s non ci resta che confidare in un ritorno alle origini di Joe Dante degno di tal nome o ad una sua maturazione.