CRAWLSPACE – Justin Dix
Una base militare sotterranea dove sono rinchiusi diversi scienziati per lavorare ad un progetto top secret. Un allarme proveniente dal polo di ricerca mette in moto una squadra di soldati che si calano sino a raggiungere il ventre della base. Hanno un ordine preciso: non prendere prigionieri.
Ben presto, però, infrangono questa regola, quando si trovano di fronte una donna stranita, disorientata, che sembra essere la moglie defunta di uno dei militari.
Fantascienza macchiata di horror, quella presentata da Crawlspace, prodotto low budget interamente girato in interni, sia per economia che per enfatizzare il senso di claustrofobia, punto di forza del film. Il regista Justin Dix conosce i propri limiti e si mette al servizio di un cast che non eccelle mai, limitandosi a recitare le proprie battute con professionalità. La trama avrebbe necessitato di un maggiore approfondimento, in quanto spulcia alcune tematiche restando solo in superficie, evidenziando il sapore di B-movie del film.
Crawlspace pecca in ritmo, pecca nella fotografia, mentre funziona bene come thriller. Peccato che via via che la trama si evolve, la patina di B-movie cresce, sfiorando alle volte soluzioni da film tv e accantonando Crawlspace nel marasma di pellicole dimenticate nel più buio angolo delle videoteche. Da vedere se soffrite di sonnambulismo e lo trovare in tv a tarda notte, altrimenti lasciare stare.