TURMOIL – Tyson Johnston
Una donna corre disperatamente sul cemento che riverbera il sole come una surpeficie che rifiuta la luce e la vuole allontanare via da sè il più possibile. Si accovaccia a terra … mentre un fucile la punta e qualcuno poggia il dito sul grilletto.
Un manipolo di soldati viene inviato in una zona contaminata per eliminare la popolazione ormai portatrice sana del virus. Uno di loro sente il peso delle proprie azioni, vorrebbe inserire la sicura al suo fucile e tornare a casa, ma gli ordini impartiti sono ineluttabili … come il destino che nell’oscurità è pronto ad azzannarlo.
TURMOIL è un indipendente di ottima fattura (in tecnica e contenuti), che gode di un montaggio articolato che assembla parti cronologicamente non sequenziali in modo di trascinare lo spettatore verso l’amaro finale. Tyson Johnston, il regista, non costruisce una trama originale ma riesce a ricamare i bordi sulle sfaccettature dei personaggi: pochi minuti per pennellare caratteri e sentimenti di esseri umani destinati al macello e dei loro aguzzini.
Gli attori sono perfettamente calati nella parte (specialmente le vittime dell’esecuzione) e l’atmosfera trasuda sofferenza grazie anche ad una buona fotografia che sembra voler esaltare i contrasti con linee d’ombra fredde e glaciali, spruzzate dal sole. Come spesso accade in questi film, il focus su chi ha generato il male in principio diventa l’emblema portante: è stato l’uomo ad impazzire dopo aver subito il virus o egli stesso pazzo ad averlo creato?
Desolante e spietato, TURMOIL non passa inosservato, specialmente dopo aver sentito le parole che la bionda protagonista proferisce all’ennesima vittima del virus … uno sparo, e tutto torna buio.
VOTO: 7.5/10
Regia: Tyson Johnston
Produzione: Curtis Simmons
Cast: Curtis Simmons, Gigi Friedman, Nick Feld, Monika Hummel, Sam Graham
USA, 2010