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ARROW – Season 1

Written by Ivano Triggiani

Oliver Queen è il figlio di un miliardario di Starling City, metropoli americana dai mille volti. Dopo un incidente in barca, in seguito al quale muoiono sia suo padre, che la sorella della sua ragazza, si ritrova naufrago su di un’isola misteriosa. Cinque anni dopo Oliver tornerà a casa, completamente cambiato e deciso a fare tesoro delle ultime rivelazioni di suo padre, per diventare il giustiziere di Starling City.

Creato da Greg Berlanti, autore dell’indimenticabile Everwood, questo personaggio si rifà a Freccia Verde, bistrattato eroe della D.C. Comics, già apparso in Smallville, con delle origini rivisitate e una chiave più realistica e ‘terrena’, come va di moda ultimamente, con risultati spesso egregi. Se però il Batman di Christopher Nolan si rivela originale e creativo, Arrow è semplicemente la sua copia (né brutta, né bella). Più che il Robin Hood metropolitano, infatti, qui Oliver Queen è pressoché identico a Bruce Wayne, sia per affinità ‘familiari’, che per atteggiamenti, psicologia e … anche tutto il resto.

Una fidanzata con un rapporto complicato, una sorta di assistente che lo aiuta all’interno di un rifugio segreto (che, non a caso, la prima volta viene definito ‘la bat-caverna’, ma la citazione non basta ad evitare il plagio) e poi una folta schiera di amici/nemici, spesso ambigui e contraddittori, sono gli ingredienti di Arrow: tutta roba già vista, ma non vuol dire che sia da buttare. Il pregio della serie, tra tanti difetti, è il restare comunque avvincente e interessante, a suo modo. Una buona regia spiega i molti misteri che hanno accompagnato Oliver Queen nell’isola del Purgatorio per cinque anni, centellinando il racconto in parallelo all’evoluzione del Giustiziere (Hood) a Starling City, metropoli corrotta da un gruppo di spietati affaristi, che forse, in realtà, cercano di salvarla dalle grinfie del male.

Tecnicamente spettacolare, la serie soffre di una fotografia bella ma inconsistente: né fumettosa (Veronica Mars sarebbe stato un esempio da seguire), né sporca, né surreale. Per gli amanti del fumetto, invece, non mancheranno alcune citazioni più o meno azzeccate: Deadshot col visore sull’occhio con cui spara, Deathstroke, che aiuta Oliver sull’isola, la Cacciatrice e altri personaggi che più o meno ricordano le avventure cartacee, in versione canonica o totalmente stravolta. In definitiva, da guardare o no? Certo, di Batman non ce ne saranno mai abbastanza.

VOTO: 6/10

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