PROSIT – Fabrizio Arzani
Un ragazzo si trova immerso nel buio, solo in una stanza dove ci sono porte che non si aprono, soltanto la fioca luce di torce sul freddo terreno illumina la sua disperazione. Cambio di scena: un gruppo di amici passa una serata in compagnia, cercando di affondare dissapori familiari e personali nell’alcool. E’ tarda notte quando decidono di risalire in macchina e tornare a casa, ma la stanchezza e la sbornia causano un incidente mortale.
Tematica molto attuale quella proposta da Fabrizio Arzani, sceneggiatore e regista, che propone in modo diretto e senza fronzoli il problema degli incidenti stradali. Interessante come il regista riesca a convogliare anche il tema del disagio personale (e, permettetemi, dannatamente umano) dei ragazzi di oggi (ma anche di ieri) utilizzando splendide immagini in bianco e nero che si affacciano sullo schermo come ricordi difficili da scucire dalla propria anima. Diciamo subito che i mezzi a disposizione di Arzani e della sua troupe sono veramente ridotti all’osso e si vede, ma il tutto passa in secondo piano mentre risalgono nella testa di chi osserva le notizie che quotidianamente si apprendono dai telegiornali.
Riporto le parole di Edoardo Arzani che si è occupato del montaggio:
«E’ un cortometraggio di denuncia a sfondo horror. Alla fine della proiezione privata i ragazzi che l’hanno potuto vedere lo hanno definito inquietante. I cinque si ritrovano al bar e decidono di condire le loro insoddisfazioni con l’alcol. Poi si mettono alla guida dell’auto. Sull’episodio dell’incidente allo spettatore viene lasciato arbitrio interpretativo. Il finale vero e proprio non si può anticipare. Ma chi l’ha visto in anteprima non ci ha fatto complimenti, nè critiche. Sono rimasti tutti in silenzio, a riflettere. Definendo ‘inquietante’ quella storia».
Presentato fuori concorso alla quinta edizione del PesarHorrorFilmFest (2008).
VOTO: 7/10
Regia e sceneggiatura: Fabrizio Arzani
Montaggio: Edoardo Arzani
Musiche: Gabriele Minuta, Claudio Salomoni
Cast: Francesco Vincini, Sara Vincini, Laura Cordani , Federico Rattotti, Pietro Calamari